Dalla paura dell’orale al sogno per il futuro, i sei studenti del D’Annunzio che hanno conquistato il 100

Dalla paura dell’orale al sogno per il futuro, i sei studenti del D’Annunzio che hanno conquistato il 100

I risultati

Dalla paura dell’orale al sogno per il futuro, i sei studenti del D’Annunzio che hanno conquistato il 100

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 17 Lug 2025
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Tra medicina, viaggi e fisioterapia, le storie di Aurora, Roberto, Kevin, Gaja, Aminata e Chiara: «Quando ho visto il voto finale mi sono commossa».

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Una maturità intensa, vissuta tra tracce inaspettate, seconde prove superate con grinta e orali affrontati con emozione. Al liceo D’Annunzio di Gorizia sono sei i diplomati che hanno chiuso il loro percorso con il massimo dei voti: 100 su 100, risultato che per molti di loro ha rappresentato una vera e propria sorpresa, frutto di un impegno costante e di scelte che si sono rivelate giuste.

«Sono molto contenta – racconta Aurora Bressan, diplomata allo scientifico – all’inizio le tracce non mi sembravano belle, ma sono riuscita a cavarmela, poi la seconda prova è andata bene e l’orale ancora meglio. Ci hanno messo a nostro agio». Soddisfatta della strada intrapresa, si prepara ora al test per entrare a medicina a Trieste: «Mi piacerebbe diventare medico di base, e poi magari specializzarmi, scoprirò quale ramo mi appassiona durante il percorso. Questo traguardo lo dedico alla mia famiglia, al mio ragazzo Roberto Talarico e alla mia docente di anatomia, Paola Burgnich». Curiosità nella notizia, anche il fidanzato è un centino.

E proprio Roberto Talarico, anche lui dello scientifico, ha vissuto con soddisfazione la sua maturità: «È andata molto bene, soprattutto la seconda prova e l’orale. Rifarei la scelta della scuola senza esitazioni. Ora spero di poter continuare con medicina». Anche lui dedica il suo 100 alla famiglia e ad Aurora, in un doppio successo condiviso.

Tra i centini dello scientifico con opzione scienze applicate c’è Kevin Boh, che si dice soddisfatto e quasi sorpreso dal risultato finale: «All’inizio non me l’aspettavo, ma dopo la seconda prova ho capito che potevo farcela, mi sono messo sotto e ce l’ho fatta». Ora punta alla laurea in fisioterapia, sempre a Trieste. «Questo traguardo è per la mia famiglia, che mi ha sempre supportato. Tornassi indietro, rifarei la stessa scuola: le materie scientifiche sono il mio punto di forza».

Dal turistico del D’Annunzio arriva invece Gaja Pian, che ha affrontato la maturità come il primo vero esame della sua carriera scolastica: «Durante le medie l’orale era in Dad, quindi non avevo mai vissuto un esame così. Ero agitata, ma ce l’ho fatta. Sono felice della mia scelta, anche se all’inizio ero incerta». Il futuro è ancora tutto da scrivere: «Vorrei studiare mediazione culturale a Udine, magari viaggiare e conoscere il mondo. Dedico questo traguardo alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuta, anche nei momenti più difficili».

Aminata Niang, anche lei dello scientifico, è uscita dagli esami con un sorriso pieno di sorpresa e gratitudine: «Non mi aspettavo di ottenere il massimo. Le tracce erano difficili, ma ho studiato tanto e mi sono rimessa in pari. Fin dalla prima avevo in mente un percorso sanitario». Dopo aver inizialmente puntato su medicina, ora guarda al corso di ostetricia, per cui affronterà il test di ammissione l’8 settembre. «Dedico questo risultato in primis a me stessa, ma anche ai miei genitori che hanno fatto tanto per me e mi hanno sostenuta nei momenti di crisi».

Infine, Chiara Florit, anche lei diplomata allo scientifico, racconta tutta l’emozione del giorno del verdetto: «Quando ho visto il voto finale mi sono commossa, è stata una grande sorpresa. In questi anni ho studiato tanto, ero tesissima, ma il cerchio si è chiuso nel modo migliore». Anche lei sogna medicina, con l’obiettivo di diventare pediatra, oppure farmacia come seconda scelta. «Dedico il mio 100 alla mia famiglia, in particolare a mia mamma, ma anche ai professori e ai miei compagni di classe». 

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