IN REGIONE
Codice Regionale dell'Edilizia, respinti gli emendamenti di Moretti e Bullian. Calligaris e Cisint: «Folli tentativi salva moschee»

No alla proposta abrogativa del consigliere dem e quella del civico che intendeva dare facoltà ai Comuni di vendere l'immobile abusivo dopo un periodo di almeno 5 anni.
In Consiglio Regionale è approdata l'approvazione del disegno di legge 54 sulle modifiche al Codice Regionale dell'Edilizia che, tra le varie norme previste, all'articolo 8, dispone per i Comuni la possibilità della cessione dei beni acquisiti a seguito di abusi edilizi. Nello specifico, con il nuovo Codice viene introdotta una sanzione minima per gli interventi eseguiti in assenza di permesso per costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, pari a quella stabilita per gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire.
Per quanto riguarda gli interventi abusivi viene stabilita la possibilità, per gli enti pubblici proprietari di un terreno nel quale sono stati realizzati degli interventi abusivi, di comunicare al Comune la necessità di mantenere quelle strutture, purché non contrastanti con rilevanti interessi urbanistici, culturali, paesaggistici e ambientali.
«Una legge che va nella direzione di aiutare i cittadini e che è stata condivisa con gli Ordini Professionali e con i Comuni anche con l'obiettivo di contrastare la carenza di alloggi, promuovendo il riuso del patrimonio edilizio esistente in un'ottica di sostenibilità e rigenerazione urbana» ha commentato in sintesi l'assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Cristina Amirante a margine dell'approvazione. Sul tema sono stati respinti due emendamenti proposti dai consiglieri regionali Diego Moretti del Pd ed Enrico Bullian, di Patto per l’Autonomia Fvg.
«L'aver respinto i due emendamenti, il mio abrogativo, ma soprattutto quello di Bullian che dava facoltà ai Comuni di vendere l'immobile reso abusivo dopo un periodo di almeno 5 anni, dimostra quanto la maggioranza di centrodestra, anche con questa norma, abbia tenuto un approccio ideologico su un tema assolutamente concreto». Commenta il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Diego Moretti. «Un'occasione persa – continua il dem - che dalla vicenda di Monfalcone, cioè di un immobile diventato abusivo per sentenza, e oggetto di contenzioso in corso, si faccia diventare il Comune un intermediario immobiliare è oggettivamente sbagliato».
Replica il collega leghista Antonio Calligaris che definisce gli emendamenti proposti da Moretti e Bullian come «salva moschee». «Mentre il centrodestra regionale si appresta a recepire in Friuli Venezia Giulia il decreto salva casa per aiutare tutti i nostri concittadini, i consiglieri Bullian e Moretti, ancora una volta, pensano prima di tutto agli interessi della comunità islamica e in particolare di quella di Monfalcone» commenta il capogruppo di Lega Fvg.
«La legge regionale ha sempre previsto la possibilità per i Comuni di demolire gli immobili abusivi, con la nuova norma si introduce la possibilità, per le opere sanabili, di vendere gli stessi da parte del Comune consentendo di acquisire fondi da reinvestire a favore dei cittadini - spiega ancora Calligaris - il consigliere Moretti, temendo per la comunità islamica di Monfalcone e il suo centro culturale dichiarato illegittimo, ha chiesto l’abrogazione della norma. Il consigliere Bullian, invece, pensando forse alla prossima campagna elettorale comunale a Monfalcone, chiedeva che la vendita non potesse avvenire prima di cinque anni».
«Ancora una volta al centro dei pensieri della sinistra c'è una comunità, ma non quella italiana. Ancora una volta vogliono creare delle eccezioni. Prima deve venire la nostra comunità, per questo mi sono opposto con forza a questa folle iniziativa che la sinistra sperava di far approvare quasi in sordina» conclude Calligaris.
«Come al solito Calligaris racconta balle. Gli emendamenti non erano salva moschee ma puntavano a evitare che il Comune diventi agente immobiliare. Se l'immobile è di interesse pubblico rimanga a disposizione della comunità e non diventi oggetto di speculazione» risponde Moretti. Ma il voto ha scatenato le reazioni anche fuori dall'emiciclo regionale. «Bullian e Moretti si piegano all’Islam radicale: vogliono cambiare le leggi per salvare una moschea abusiva» afferma infatti l’europarlamentare leghista, Anna Maria Cisint.
«Non c’è spazio per fraintendimenti: vogliono riscrivere le leggi a favore di chi pretende di pregare fuori da ogni regola, ignorando sentenze definitive e calpestando il principio di legalità – continua la nota - siamo davanti a un atto gravissimo, che va contro gli interessi dei cittadini di Monfalcone e mina il rispetto delle regole su cui si fonda la nostra società».
Per Cisint «i due consiglieri regionali dell’Isontino, invece di tutelare il territorio e i diritti della nostra comunità, scelgono di schierarsi con chi non intende rispettare la legge italiana e allora vuole cambiarla». «Noi abbiamo difeso la legalità e la sicurezza. Loro vogliono cancellare tutto con un colpo di spugna per compiacere l’integralismo. Ringrazio il capogruppo Calligaris e tutta la Lega FVG per aver bloccato questi due vergognosi emendamenti».
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