Cisint porta a Montecitorio le proposte su stretta ai ricongiungimenti e sull'Osservatorio anti radicalizzazione

Cisint porta a Montecitorio le proposte su stretta ai ricongiungimenti e sull'Osservatorio anti radicalizzazione

A ROMA

Cisint porta a Montecitorio le proposte su stretta ai ricongiungimenti e sull'Osservatorio anti radicalizzazione

Di S.F. • Pubblicato il 13 Nov 2025
Copertina per Cisint porta a Montecitorio le proposte su stretta ai ricongiungimenti e sull'Osservatorio anti radicalizzazione

L'europarlamentare ritiene le misure «fondamentali» per ridurre l’impatto sul welfare e a tutela della sicurezza. Avviata la mappatura dei centri islamici «irregolari».

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Trasferta romana per l'europarlamentare leghista di Monfalcone, Anna Maria Cisint che ha portato le sue proposte su immigrazione, sicurezza e contro la radicalizzazione islamica alla Camera dei Deputati. Nella giornata di ieri, 12 novembre, a Montecitorio la Lega ha infatti lanciato le novità su tre ambiti specifici. Si tratta della nuova decisiva stretta sui ricongiungimenti familiari, del divieto di utilizzo del velo integrale nei luoghi pubblici e dell' istituzione di un Osservatorio anti radicalizzazione che avrà il compito di elaborare nuove proposte di legge per chiudere le moschee abusive e redigere un registro di luoghi di culto e degli imam.

«Da sindaco ho governato una città per quasi dieci anni dove un cittadino su tre è straniero e quasi il 95 per cento del welfare a bilancio va agli extracomunitari - sono le parole di Cisint - quindi è un supporto a tutti i sindaci la limitazione della presenza sregolata dei numeri degli extracomunitari». Va ricordato che l'idea della prima stretta sui ricongiungimenti familiari è partita proprio dalla città che Cisint ha amministrato e che alcuni mesi fa ha accolto la visita del viceministro Molteni che ha accolto l'esponente leghista a Roma. Con questa seconda «fondamentale misura» illustrata a livello nazionale - secondo l'europarlamentare - si intenderà ridurre sia l’impatto sul welfare sia il pericolo radicalizzazione.

«Finché l’Islam non accetta di sottoscrivere il rispetto anche formale delle leggi italiane tramite un patto con lo Stato, rigettando le regole della “Sharia” che sono in contrasto con il nostro ordinamento e i nostri valori, non ci potrà essere alcuna moschea nella piena legalità» ribadisce Cisint. È partito anche per questo l’osservatorio anti radicalizzazione promosso anche dalle colleghe di partito Ceccardi e Sardone. A questo "strumento" potranno ricorrere sindaci ed esperti.

«Abbiamo già avviato la mappatura dei centri islamici che in Italia sono per lo più irregolari - conclude Cisint - a questo va aggiunta l’istituzione di un registro per gli Imam e per le associazioni religiose delle quali attendiamo la pubblicazione dei bilanci e la tracciabilità dei finanziamenti. Va da sé che le moschee irregolari vanno chiuse e che la norma del divieto dell’utilizzo del velo integrale in luogo pubblico sarà già presente nel primo disegno di legge in approvazione».

Intanto, per il pomerigio di sabato 15 novembre, è attesa a Monfalcone la presentazione della legge di Fratelli d'Italia contro il fondamentalismo islamico. Si affronteranno i temi della trasparenza sui finanziamenti esteri, dei matrimoni combinati e del velo integrale. Attesi l’eurodeputato Ciriani e la responsabile del Dipartimento Immigrazione Sara Kelany.

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