L'iniziativa
La ciclostaffetta gialla è partita da Turriaco: destinazione Helsinki chiedendo Verità per Giulio

Adriano Mascarin, Renato Mascarin e Alessio Russi sono partiti dalla Bisiacaria accompagnati da amici e parenti. «Unire la passione per la bicicletta a una valenza sociale ed etica».
Sono partiti ieri, sabato 7 giugno, da Turriaco con destinazione Helsinki: sono Adriano Mascarin, Renato Mascarin e Alessio Russi, che in circa quattro settimane di viaggio sulle due ruote raggiungeranno la capitale della Finlandia in bicicletta con lo scopo di tenere alta l’attenzione sugli avvenimenti legati alla ricerca di Verità per Giulio Regeni, e far proseguire il lavoro della scorta mediatica al seguito delle vicende processuali. Una delle loro prime tappe sarà infatti Monaco di Baviera dove il 12 giugno incontreranno gli studenti ed i docenti della locale Università, facoltà di Lingue del corso di italianistica. L’incontro sarà centrato sul ricercatore friulano Giulio Regeni, sequestrato ed ucciso nel 2016: sarà infatti portato un messaggio della famiglia Regeni.
L’associazione Bisiachinbici è stata a fianco della famiglia nella sua richiesta di verità e giustizia fin dall’inizio. Ha organizzato dopo qualche mese dalla sua scomparsa una biciclettata in sua memoria che ha portato a Fiumicello, paese di residenza di Giulio, circa duemila persone. Successivamente, nel 2018, ha proposto alla famiglia una ciclo staffetta che ha viaggiato da Duino, sede della scuola frequentata da Giulio, fino a Roma ed ha portato quattro ciclisti ad incontrare il Presidente della Repubblica e quello della Camera dei Deputati consegnando loro una lettera della famiglia Regeni, oltre a varie associazioni lungo del tappe del viaggio.
«La partenza da Turriaco è un momento significativo, per la questione della rivendicazione dei diritti», così il sindaco, Nicola Pieri. «Qui parliamo di diritti civili e di diritti umani che noi a Turriaco abbiamo sempre vissuto e per i quali teniamo alta l’attenzione con intitolazioni e opere di abbellimento urbano. È importante il sostegno a questa iniziativa e poi, ovviamente, da un punto di vista personale lo è ancora di più perché io ero nel direttivo nel 2016 ed ero il Presidente nel 2018 quando sono state organizzate le prime iniziative a sostegno della battaglia per la verità su Giulio Regeni, con le pedalate da Duino a Roma, da Monfalcone a Fiumicello e altre piccole occasioni e manifestazioni che abbiamo sempre sostenuto come associazione». La partenza da Piazza Libertà è stata anticipata da una breve conferenza stampa nella quale sono stati ribaditi i messaggi che guideranno in questi giorni i ciclisti. In prima fila i genitori, Claudio Regeni e Paola Deffendi.
Un’idea partita da Renato Mascarin perché «ha ospitato, quando era in quarta superiore, un ragazzo finlandese con l'associazione Intercultura ed è rimasto in contatto con lui. Da pochi mesi è andato in pensione. Renato è appassionato di bicicletta e aveva deciso di recarsi in Finlandia a trovare questo ragazzo. Ha coinvolto poi il fratello Adriano, il quale poi ha coinvolto me», racconta Alessio Russi.
Tutti e tre, poi, «abbiamo deciso di dare un valenza anche sociale ed etica al nostro piacere di andare in bicicletta e quindi, siccome avevamo già un contatto con la famiglia Regeni, con la quale avevamo organizzato il ciclo staffetta del 2018 che ci ha fatto arrivare fino a Roma a incontrare Mattarella, la scelta è caduta su Giulio», conclude Russi.
Foto di Fabio Bergamasco.
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