Chiusura del Centro Dzemat, Cisint: «Serracchiani fra le responsabili della situazione che viviamo»

Chiusura del Centro Dzemat, Cisint: «Serracchiani fra le responsabili della situazione che viviamo»

LA REPLICA

Chiusura del Centro Dzemat, Cisint: «Serracchiani fra le responsabili della situazione che viviamo»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 12 Dic 2025
Copertina per Chiusura del Centro Dzemat, Cisint: «Serracchiani fra le responsabili della situazione che viviamo»

Al Pd e a Moretti, «giocate la partita italiana» e ribadisce che «il diritto di culto non ha nulla a che fare con questa vicenda ma deve soggiacere alle leggi italiane».

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«La sinistra, ancora una volta si trova dalla parte sbagliata della storia. Continua infatti sistematicamente a coprire, giustificare e minimizzare i comportamenti irregolari messi in atto da queste comunità islamiche, le prime a non rispettare la Costituzione e il nostro ordinamento giuridici. Considero Serracchiani una delle principali responsabili della situazione che oggi viviamo. Da presidente di Regione avrebbe dovuto difendere il nostro territorio e intervenire dieci anni fa, quando ancora era possibile farlo, ma ha invece scelto di piegarsi ai poteri forti».

Replica così l'europarlamentare Anna Maria Cisint commentando la terza ordinanza - emessa dopo le altre due che nel 2023 hanno interessato i Centri islamici Darus Salaam e Baitus Salat - che vieta i raduni per la preghiera collettiva alla comunità macedone di religione musulmana nei locali gestiti dall'associazione Dzemat, richiamando il ripristino della destinazione d'uso prevista dal Piano regolatore comunale.

«Da sindaco le ho spiegato chiaramente come una presenza di extracomunitari pari quasi al 30 per cento stesse distruggendo il tessuto sociale della città - continua Cisint - e ho chiesto di agire sulle politiche della grande azienda, di ridurre gli arrivi e di mettere un freno al sistema dei subappalti, ma risposta è stata una porta in faccia». Nella diretta social di oggi, 12 dicembre, si rivolge alla base dem regionale chiedendo di «giocare la partita italiana» e di contribuire per far rispettare le leggi italiane e che «i sindaci non si mettono a cercare luoghi per ospitare moschee».

«Anche il consigliere Moretti che si accoda al mainstream filo-islamico, deve sapere che il diritto di culto non ha nulla a che fare con questa vicenda. Se così fosse, anche un artigiano, il cui diritto al lavoro è altrettanto tutelato dalla Costituzione, potrebbe presentarsi in Comune a chiedere uno spazio per svolgere la propria attività.Il dovere del Comune è quello di tutelare il principio di legalità, non quello di concedere agevolazioni a chi vuole sottometterci e rifiuta di firmare Intese per rispettare le nostre leggi» conclude.

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