LA SITUAZIONE
‘Caso Duca d’Aosta' e corsi di italiano per adulti, Moretti e Bullian: «Ufficio Scolastico Regionale reticente a rispondere». L’istanza arriva in Parlamento
La deputata Serracchiani sta depositando un’interrogazione alla Camera. I due consiglieri regionali vogliono chiarezza sul taglio del tempo pieno e sull’ipotesi delle iscrizioni rifiutate al Cpia.
Arrivano aggiornamenti – va detto, non positivi - da Enrico Bullian e Diego Moretti sulla questione della gestione dei corsi di base di lingua italiana ai Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (Cpia) e dell’organizzazione dei tempi scolastici nelle scuole di Monfalcone. Due ambiti in cui i due consiglieri regionali intendono fare chiarezza già da settembre, quando hanno presentato all’Ufficio Scolastico Regionale due relative richieste di accesso agli atti.
Nel primo caso, spiegano, la finalità è «conoscere il numero di richiedenti dei corsi di base di lingua italiana, quelli che hanno effettivamente beneficiato dei corsi e quello degli inseriti in lista d’attesa e di fatto esclusi». «Chiediamo di sapere – proseguono i due esponenti d’opposizione del Consiglio regionale - se è vero che ci sono stati anni scolastici del Cpia durante i quali centinaia di donne di origine straniera hanno chiesto l’iscrizione ai corsi di alfabetizzazione senza ottenerla». Cosa che, se venisse formalmente confermata, rappresenterebbe «un fatto grave e da sanare quanto prima, se ancora attuale».
Per quanto riguarda il secondo punto, Moretti e Bullian si riferiscono al "caso" scoppiato qualche mese fa, riguardante il taglio di una classe a tempo pieno della scuola primaria “Duca d’Aosta” di Monfalcone. «Qui vorremmo conoscere puntualmente – precisano - l’iter con cui si è scelto lo sdoppiamento della classe a tempo pieno in due a tempo normale alla “Duca d’Aosta”», oggetto «di una comunicazione dell’USR di cui non riusciamo ad aver copia (n. 15152 del 29/08/2025), ma espressamente menzionata nel decreto di sdoppiamento della classe 1ªA firmato dalla Dirigente scolastica». La questione fu già oggetto di un’interrogazione del capogruppo Pd Moretti all’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen.
In entrambi i casi, annunciano Bullian e Moretti, «ottenere dati dall’Ufficio Scolastico Regionale si sta rivelando impresa difficile: si protrae da mesi, tra dinieghi, reticenze e richieste di integrazione». Motivo per cui, nell’ottica di «fare chiarezza al più presto», riferiscono di aver portato il dossier all’attenzione del Parlamento grazie alla deputata Debora Serracchiani. Ed è proprio la parlamentare dem a rendere noto che sta depositando un’interrogazione alla Camera «in cui informo il ministro Valditara di questa mancanza di trasparenza e chiedo che gli uffici del Ministero intervengano al più presto e forniscano gli atti richiesti a Moretti e Bullian: la loro richiesta d’accesso è legittima e deve aver corso».
Moretti e Bullian precisano così i motivi del ricorso alla deputata ed ex presidente della Regione: «L’Ufficio Scolastico Regionale dovrebbe poter trasmettere senza difficoltà informazioni pubbliche a consiglieri regionali. Eppure, a fronte delle nostre reiterate richieste, abbiamo ricevuto atti di diniego che fanno riferimento allo status di ente ministeriale dell’Usr. Nonostante le normative nazionali e regionali in materia di accesso agli atti, non è stato possibile ottenere le informazioni richieste».
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