Casette Pater a Ronchi, Legambiente dal sindaco Benvenuto: «Il masterplan non considera gli aspetti demografici futuri»

Casette Pater a Ronchi, Legambiente dal sindaco Benvenuto: «Il masterplan non considera gli aspetti demografici futuri»

L’INCONTRO

Casette Pater a Ronchi, Legambiente dal sindaco Benvenuto: «Il masterplan non considera gli aspetti demografici futuri»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 21 Ago 2025
Copertina per Casette Pater a Ronchi, Legambiente dal sindaco Benvenuto: «Il masterplan non considera gli aspetti demografici futuri»

I dubbi sulla progettazione urbanistica. Il primo cittadino: «Degrado urbano e risposta alle oltre 100 domande di alloggi popolari sono le nostre priorità».

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Nei giorni scorsi, il locale Circolo monfalconese di Legambiente ha voluto approfondire assieme al sindaco di Ronchi Mauro Benvenuto, il progetto relativo alla riqualificazione delle Case Pater, partendo dalla constatazione che la zona soffre di un evidente degrado urbanistico degli edifici che è necessario affrontare.
Lo sblocco della situazione si è avuto con la stipula della convenzione con l’Ater, che prevede lo scorporo di una piccola parte dell’ambito – si tratta di 3.400 metri quadrati sui circa 100mila complessivi - per consentire l’edificazione di due palazzine per alloggi popolari, che dovrebbero essere completate entro il 2027, anche con lo scopo di favorire lo spostamento di parte degli inquilini ancora residenti nelle “Casette”.

Gli accordi con l’istituto hanno riguardato anche la parte restante dell’ambito, con una suddivisione dello stesso nelle percentuali di circa il 30% all’Ater e del 70% al Comune. Queste condizioni hanno portato all’approvazione della variante 9 al Piano Regolatore Generale Comunale, sulla base di un master plan che prevede, oltre alle prime due palazzine, l’edificazione di ulteriori 66mila metri quadri tra condomini in linea e a blocco di altezza variabile dai 3 ai 5 piani e case uni e bifamiliari di altezza massima pari a 9,50 metri, previo l’abbattimento e bonifica della gran quantità di amianto contenuto nelle Casette.  «Pur considerando positivamente lo sblocco della situazione con la realizzazione degli edifici Ater – scrive Legambiente - non condividiamo la soluzione proposta nel masterplan, che non tiene conto degli aspetti demografici, sociali e ambientali attuali e del prossimo futuro della cittadina».

Secondo il sodalizio ambientalista, la previsione abitativa non trova giustificazione con le previsioni demografiche dell’ISTAT per il comune di Ronchi. «Partendo dai dati al primo gennaio 2024, nel 2035 la popolazione non aumenterà, si avrà invece un notevole cambiamento nella sua composizione per fasce d’età» sottolinea il Circolo locale. È prevista infatti una decrescita del 17% per la fascia d’età fra i 10 – 20, del 10% per quella fra i 21-60, mentre si avrà un incremento del 20% degli over 60, che rappresenteranno il 40% della popolazione complessiva. E ancora: «Questi dati ci dicono che non c’è la necessità di aumentare la disponibilità abitativa, ma di riqualificare quella esistente per adeguarla ad una componente sempre più anziana della popolazione ed alla dimensione dei nuclei familiari composti da una sola persona, già oggi presenti in grande numero».

«La notevole estensione della superficie a verde non va considerata un elemento marginale e decorativo, deve essere messa al centro dell’intervento, cambiando radicalmente il modello di progettazione urbanistica».  Nel documento non mancano i riferimenti alla crisi climatica e della sua influenza sulle zone urbanizzate. «La conservazione, la valorizzazione e l’incremento del patrimonio verde e l’adozione di nuove progettazioni urbanistiche, potrebbero essere i due elementi portanti di un nuovo progetto di riqualificazione dell’area delle Case Pater per rispondere ai bisogni di una popolazione che sta invecchiando ed anche per tutta la collettività ronchese. Una situazione molto complessa, che potrebbe essere oggetto di un concorso di idee da bandire a cura dell’amministrazione comunale» conclude Legambiente.

Di incontro «costruttivo» riferisce il sindaco Mauro Benvenuto che pur comprendendo le reazioni dovute all’innescarsi di un processo tanto atteso, considera come primaria la richiesta di oltre 100 domande di alloggi Ater. «Il nostro obiettivo primario è quello di risolvere il problema rappresentato del dilagante degrado urbano che per anni ha caratterizzato l’area – sono le parole del primo cittadino – con la rigenerazione urbana non mancheranno spazi verdi e le operazioni che andranno a svolgersi garantiranno lo sviluppo. Ci sarà anche uno specifico piano attuativo che andremo ad approvare in Consiglio Comunale». 

«Si tratta veramente di un momento storico dopo tanti annunci e rinvii. Lavoreremo convintamente a tutto questo» conclude Benvenuto. «Un’impronta green»: è quanto prospetta l’assessore all’ambiente Alessandro Bassi il quale sottolinea che la riqualificazione del masterplan «prevede aree di condivisione e progettualità moderne al servizio della comunità». «Avremo finalmente un punto d’ingresso alla città curato al quale daremo la dignità che merita. Sarà un percorso lungo ma i risultati saranno rilevanti» così Bassi in chiusura.

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