IL COMMENTO
Carta Famiglia aperta anche agli stranieri, Bullian: «Un passo avanti, ma la Lega è in contraddizione»
Il consigliere del Patto per l’Autonomia-Civica FVG plaude alla nuova Legge sull’innovazione sociale che estende i benefici anche ai cittadini stranieri. «Scelta giusta per attrarre lavoratori, ma in contrasto con la propaganda dei leghisti più rigidi».
«La nuova Legge regionale sull’innovazione sociale, che ha l’obiettivo di migliorare attrattività e permanenza sul territorio regionale, contiene anche azioni interessanti» afferma Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG.
Secondo Bullian, per la prima volta la Giunta regionale «riconosce che si deve puntare ad attrarre persone e lavoratori dall’esterno del nostro territorio, incentivando un’immigrazione qualificata», come riportato nella relazione che accompagna la legge. «Sulla necessità storica di un apporto esogeno – osserva – non pensiamo sia necessario soffermarsi, avendo sempre condiviso un simile orientamento».
Il consigliere evidenzia tuttavia una contraddizione politica all’interno della maggioranza: «Siamo piuttosto stupiti, non tanto nel sentire affermare questi principi dalla Giunta regionale, quanto dal sostegno che è arrivato da quei consiglieri di maggioranza che – fuori e dentro l’Aula – esternano sostanzialmente il contrario. A partire dal capogruppo della Lega Calligaris, fortunatamente unico esponente cisintiano nel Consiglio regionale».
Bullian richiama in particolare gli articoli 31 e 32 della legge, che modificano i criteri di accesso alle principali misure di welfare regionali, Carta Famiglia e Dote Famiglia. La Giunta spiega nella relazione che la norma «per promuovere maggiormente l’attrattività del territorio regionale nei confronti delle famiglie con figli riduce da ventiquattro a dodici mesi il parametro di residenza continuativa sul territorio regionale richiesto per l’accesso a Carta Famiglia e ai benefici ad essa connessi; elimina inoltre il parametro di determinazione dell’intensità dell’aiuto rappresentato dalla durata della permanenza sul territorio regionale».
L’articolo 32, prosegue Bullian, «coordina la disciplina relativa alla misura di Dote Famiglia con quella di Carta Famiglia, mediante l’eliminazione del parametro di determinazione dell’intensità dell’aiuto rappresentato dalla durata della permanenza sul territorio regionale». In sostanza, non conterà più da quanto tempo si risiede in Friuli Venezia Giulia per ricevere l’agevolazione.
«Sono provvedimenti che varranno per cittadini sia italiani che stranieri – aggiunge – e rappresentano un buon passo in avanti, che migliorerà attrattività e permanenza in FVG, anche se in stridente contrasto con le dichiarazioni di alcuni leghisti “duri e puri”, di cui ricordiamo precedenti battaglie per concedere benefici pubblici solo a chi era residente da oltre cinque anni».
Bullian ricorda inoltre «le tante affermazioni che arrivano dai leghisti di Monfalcone, che additano come “parassitaria” un’intera comunità di stranieri, che peraltro lavora in gran numero nell’appalto del cantiere navale e in molti negozi “etnici”».
«Non abbiamo molta fiducia che queste decisioni faranno cambiare linguaggio e impostazione di alcuni esponenti leghisti “irriducibili” – conclude – ma confidiamo perlomeno che ai cittadini sia chiara la differenza fra la propaganda e le decisioni che alla fine vanno assunte nell’interesse della tenuta del nostro sistema socio-economico. Si potrebbe dire che, paradossalmente, nella maggioranza regionale sull’immigrazione predicano male e razzolano un po’ meglio».
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