Campi estivi a Fusine nel segno di vent’anni di amicizia tra Grado e Cormons: «Un frammento di vita vera»

Campi estivi a Fusine nel segno di vent’anni di amicizia tra Grado e Cormons: «Un frammento di vita vera»

L'ESPERIENZA

Campi estivi a Fusine nel segno di vent’anni di amicizia tra Grado e Cormons: «Un frammento di vita vera»

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 23 Lug 2025
Copertina per Campi estivi a Fusine nel segno di vent’anni di amicizia tra Grado e Cormons: «Un frammento di vita vera»

Conclusa l’edizione 2025 che ha riunito 98 ragazzi e venti animatori immersi tra creato e spiritualità. Monsignor Nutarelli: «Finisce il campo, non ciò che ha generato nei cuori».

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Tra i boschi e le vette di Fusine si è chiusa l’edizione 2025 dei campi estivi che hanno visto protagonisti 98 ragazzi provenienti da Grado e Cormòns, accompagnati da una ventina di animatori suddivisi nei due turni in base all’età. Un’esperienza intensa, fatta di natura, gioco, silenzi e riflessioni, che ancora una volta ha rinsaldato il legame tra le due comunità parrocchiali.

Un’edizione speciale, quella di quest’anno, che ha coinciso con un anniversario importante: vent’anni di collaborazione tra il Ric di Cormòns e lo Spes di Grado. Due realtà diverse, ma unite da un sogno comune che, come ha ricordato don Paolo Nutarelli, parroco di Grado, «si rinnova ogni estate ma vive tutto l’anno, negli oratori, nelle relazioni, nei piccoli gesti».

«Fusine 2025 finisce oggi – ha detto don Nutarelli al termine del campo – ma non finisce ciò che ha generato nei cuori. Chi ha partecipato lo sa: un campo non è solo una vacanza, è un frammento di vita vera, fatta di relazioni, domande, sorrisi, fatica condivisa, passi nella stessa direzione». Un cammino reso possibile grazie alla presenza degli animatori, «ragazzi e ragazze di età, percorsi e storie diverse, che hanno scelto di donare il loro tempo ai più piccoli. Nel tempo delle ferie e delle vacanze, hanno deciso di esserci, con serietà e cuore».

Il grazie del parroco è andato anche a chi ha lavorato dietro le quinte, «nelle cucine, nella logistica, nel silenzio operoso di chi serve per amore». Perché un campo si costruisce insieme, giorno dopo giorno, come accade da vent’anni a questa parte.

A sottolineare il valore di questa alleanza educativa è intervenuto anche Francesco Marcon, presidente del Ric Cormòns: «Fusine è un dono che si costruisce insieme. Come presidente non posso che dire un enorme grazie. In primis alla parrocchia di Grado e a don Paolo, che continuano a credere fortemente in questa collaborazione». Marcon ha voluto ringraziare anche «gli animatori, che portano energia, idee e una presenza autentica; le famiglie che ogni anno ci affidano i loro figli e che credono e condividono la nostra proposta educativa; e tutti i volontari che, anche quest’anno, hanno reso possibile qualcosa di straordinario: un’esperienza che lascia il segno, che fa crescere, che può indirizzare la vita dei nostri ragazzi».

Il bilancio, quindi, è più che positivo, e lo stesso Marcon sottolinea come:  «È bello vedere come, anche dopo vent’anni, questo sogno continui a camminare con gambe sempre nuove. Noi animatori ed educatori torniamo a casa con cuori pieni, relazioni vere e tanta voglia di ripartire, insieme, a progettare la prossima avventura».

E infatti, già si guarda avanti. «Fusine finisce oggi… ma da oggi si comincia a sognare Fusine 2026», ha concluso don Nutarelli. Uno zaino già carico di amore, gratitudine e Vangelo.

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