La novità
Il Calandario dei Paesi Bisiachi 2026 parla del mondo che fu visto dai bambini, di «co erisi putei»
Affollata presentazione per la nuova edizione della pubblicazione edita dal Circolo Brandl di Turriaco. Oltre a Sergio Gregorin e Ivan Portelli in redazione entra la giovane Federica Butti.
In questi giorni la Bisiacaria ha aperto le porte al Calandario dei paesi bisiachi 2026 curato, anche per quest’edizione da Sergio Gregorin e Ivan Portelli con la collaborazione di Federica Butti, una new entry nella redazione della pubblicazione che porta una ventata di gioventù e di nuovo entusiasmo. Federica è studentessa universitaria e fa parte del direttivo del Circolo Brandl.
“Co erisi putei” il tema che caratterizza la pubblicazione edita dal Circolo culturale e ricreativo don Eugenio Brandl oramai da 31 anni con assoluta continuità. I temi che hanno contraddistinto l’opera in passato sono stati tra i più vari e le scelte effettuate hanno portato i curatori lentamente sempre più indietro nel tempo al punto che quest’anno hanno deciso, appunto, per il tema “Co erisi putei” perchè, hanno detto, più indietro di così non si può. Un tema apparentemente facile, sicuramente curioso, un po’ nostalgico, forse magico perché irripetibile e che include tutta una serie di considerazioni e riflessioni sulla nostra presenza e comportamento in epoche oramai lontane.
Il calendario si è sempre presentato principalmente come strumento “da vedere”, grazie alle foto d’epoca ricercate e originali che in prima istanza colpiscono il lettore. Questa edizione è, forse un po’ di più, anche “da leggere”, in quanto contiene testimonianze di diverse persone, di differente estrazione sociale e culturale, che hanno saputo dare un’impronta quasi poetica ai loro racconti. Rimane comunque una chicca che accoglie tra le sue pagine fotografie storiche, articoli di giornale, passi da ricerche storiche, sociali e antropologiche legate al Territorio bisiàc da cento anni a questa parte. E testimonianze vive, reali, simpatiche e alle volte tragicomiche, ma narranti un luogo che ha molte pieghe ancora da far scoprire.
Un ringraziamento, oltre che all’Amministrazione di Turriaco e alla Cassa Rurale FVG, va al Consorzio culturale del monfalconese, la cui fototeca è un ottimo luogo a cui attingere per ricavare testimonianze fotografiche di rilievo, ma non possiamo dimenticare tutti i collaboratori dell’opera che rimane un progetto corale: gli ideatori di questo fortunato progetto sono stati Dorino Fabris e il compianto Armando Tomasin, allora presidente del Circolo culturale e ricreativo don Eugenio Brandl, che hanno sempre desiderato coinvolgere quante più persone possibile nel completamento dell’opera affinché possa essere interessante per molti.
La presentazione del Calandario dei paesi bisiachi è avvenuta questa volta a San Pier d’Isonzo il 21 novembre 2025 nella sala del consiglio comunale. Presente il sindaco di San Pier d'Isonzo, Denise Zucco, il sindaco di Sagrado, Marco Vittori, l'assessore Monica Carta di Ronchi dei Legionari, il consigliere Gilda Aloisio per il comune di Monfalcone e per il Consorzio culturale del Monfalconese, il vicesindaco di Turriaco Federico Tomasella. Tutti hanno espresso parole di lode per l'iniziativa. Soddisfatti anche i rappresentanti della Cassa Rurale FVG, presente con il direttore generale Andrea Musig e il vicepresidente Roberto Tonca oltre che i consiglieri regionali Enrico Bullian e Diego Moretti.
Le letture sono state realizzate da Fulvia Cristin, Sergio Floreani e da Elisa Baldo con la presentazione di Flavio Gon. La proposta, avanzata proprio dalla presidente Baldo, di donare parte del ricavato, ovvero un euro a calendario alle necessità della comunità di Versa, è stato ben apprezzato da tutti: «Un piccolo gesto ma fatto con il cuore».
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