IL CASO
Bandiera della Pace sul municipio di Campolongo Tapogliano, i dubbi dell’opposizione sulla legittimità
Il gruppo ‘Possiamo Cambiare Campolongo Tapogliano’ insorge e vede compromessa la neutralità istituzionale, «l'esposizione viola la normativa statale sui vessilli ufficiali».
Nell'ultima seduta del Consiglio comunale di Campolongo Tapogliano del 21 novembre, il gruppo consiliare “Prospettiva in Comune” ha presentato una mozione, poi approvata, che impegnava il sindaco e l'amministrazione a esporre in modo permanente la bandiera della pace sulla facciata del municipio. Il gruppo consiliare di opposizione “Possiamo Cambiare Campolongo Tapogliano” tramite il capogruppo Erica Papa, ha presentato una dichiarazione di voto che richiamava l'attenzione del primo cittadino sulle normative vigenti in tema di esposizione delle bandiere sugli edifici istituzionali.
Il Consigliere di opposizione ha ricordato che «la bandiera della pace, pur rappresentando valori condivisibili in via generali, non rientra tra i simboli ufficiali previsti dalla normativa vigente in materia di esposizione nei luoghi istituzionali della Repubblica Italiana». In particolare il consigliere si riferisce alla legge 22/1998 che disciplina l'esposizione della bandiera nazionale, citando l'articolo 1 «la bandiera della Repubblica italiana è esposta all'esterno degli edifici sedi di rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all'estero nonché all'esterno degli edifici ove hanno sede organi, uffici e servizi pubblici» e l'articolo 2: «in tali sedi, deve essere esposta unitamente alla bandiera dell'Unione Europea e, se del caso, alla bandiera della Regione o dell'Ente locale». L'esponente dell'opposizione cita, altresì il D.P.R. 121/2000 che stabilisce che «negli edifici pubblici le bandiere sono esposte in modo permanente e senza l'aggiunta di vessilli non previsti dalla normativa vigente».
Il consigliere Papa conclude che «l'affissione della bandiera della pace, che non è riconosciuta come vessillo ufficiale da alcuna disposizione normativa, rappresenta un'iniziativa unilaterale e non deliberata dal Consiglio Comunale, che espone l'Ente locale ad una violazione dei doveri di neutralità istituzionale e al rischio di compromissione della funzione rappresentativa dell'edificio pubblico» e che la stessa bandiera rappresenta, in via indiretta, un «riferimento a movimenti politici ben definiti, e quindi non tutt'altro che neutrale».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311
Occhiello
Notizia 1 sezione
Occhiello
Notizia 2 sezione
















