L'ESPOSIZIONE
Approda a Cormons la mostra senza confini 'Limina' curata da Ivan Crico
L'iniziativa è supportata da Erpac Fvg e valorizza autori del territorio attivi anche in ambito internazionale. Fra le opere presenti, la 'Sfera di Giornali' emblema di Go! 2025.
Dopo la tragedia del dissesto idrogeologico che si è portato via Guerrina e Quirin, Cormons si rialza. E lo fa anche attraverso l’arte, con una mostra che verrà inaugurata al Museo Civico del Territorio il 28 novembre, che avrebbe dovuto rappresentare la cornice dell’annullata kermesse “Il mondo fuori”. «Volevamo arricchire l’offerta nelle giornate del festival – spiega il consulente artistico Ivan Crico - e l’idea dell’assessore alla cultura Anna Bortolotti era abbinarlo a una valorizzazione delle eccellenze del territorio, portando anche autori che non avevano mai esposto in regione». Un’esposizione dal titolo emblematico “Limina:borders_confini_confins_grenzen_meje” che aprirà i battenti venerdì alle 18:30 all’interno di Palazzo Locatelli e sarà visitabile fino a fine di febbraio, in quel museo in cui trova spazio anche Alfonso Canciani, unico italiano che aderì alla Secessione Viennese. «Era amico di Klimt – precisa - a Vienna aveva vinto diversi premi». Diversi gli artisti selezionati, alcuni dei quali già noti a livello internazionale, come Michele Spanghero, Maria Elisabetta Novello o Alfio Giurato. «Molti di questi – precisa - collaborano a livello internazionale utilizzando tecniche particolari». Artisti del calibro di Giovanni Sicuro, Giulio Fornarelli o Edi Carrer, poco noti in regione, ma con collaborazioni consolidate con artisti della levatura di Jeff Koons. «Sono autori accomunati da una sapienza tecnica artigianale – rimarca – che lavorano materiali antichi per ottenere creazioni contemporanee».
A manipolare la scagliola è lo scultore monfalconese Giulio Fornarelli, che realizza opere pop con la tecnica del finto marmo come accadeva nel Cinquecento. Grande attesa anche per Nicola Verlato - al quale la Biennale di Venezia dedicò un’intera sala – e Simone Pellegrini, docente di pittura all’Accademia di Bologna impegnato anche con le gallerie di New York, austriache e belghe. Non mancherà all’appello il friulano Giovanni Sicuro, attivo nell’oreficeria d’arte contemporanea con materiali poveri, ottenendo opere fra scultura e gioielleria. «La sua è un’idea di gioielleria che non coincide con lo sfarzo di materiali preziosi – riflette - ma è composta di piccole sculture minimaliste quasi concettuali, che possono essere indossate». Immancabile l’omaggio al compianto Luciano De Gironcoli, storica figura della scena di Cormons e della Scuola Goriziana «che ha saputo coniugare radici locali e sensibilità contemporanea lasciando un segno profondo nella cultura visiva della regione». Cuore dell’esposizione sarà la celebre “Sfera di Giornali” realizzata dagli studenti del liceo artistico “Max Fabiani” in collaborazione con la fondazione Pistoletto, a evocare il tema del confine come simbolo del Go! 2025.
Un confine rimodulato in Spanghero e Novello: nell’uno attraverso rapporti di forze che creano strutture invisibili, nell’altra con una partitura musicale che origina dal ritmo del suo stesso cuore. «Novello esporrà un video – aggiunge – con una performance in cui intervengono due ballerini che lavorano al ritmo del suo cuore, per cui mentre lei si emoziona nell’osservarli la danza si adatta alle emozioni sprigionate dall’ascolto». A portare i paesaggi interiori dominati da una sorta di smarrimento poetico sarà poi Manuela Sedmach della Galleria Continua, mentre il monfalconese Stefano Ornella presenterà una pittura dalle tonalità accese, reinterpretando i confini del corpo con luci artificiali. A queste si aggiungono le figure degli “Spegnitori di calce” del fotografo Roberto Kusterle, o le immagini eteree del giovane trentino Michele Parisi, che recupera tecniche di emulsione fotografica ridipingendo le foto con velature a olio. E ancora, oltre alla promessa della pittura italiana Gaia Agostini originaria di Sdraussina ci sarà Giorgio Pignotti, che reinterpreta il contemporaneo attraverso tecniche antiche, unitamente alla fotografa di origine canadese Adriana Iaconcig affascinata dalla vita nelle Valli del Natisone.
«Ha lavorato sulle figure dei “blumari” (nella foto, ndr) -specifica riferendosi a Iaconcig - che durante il Carnevale girano con copricapi variopinti». Immagini scattate con il banco ottico e fondali per ricreare la finta neve, ripercorrendo la magia degli studi fotografici ottocenteschi. Presenti anche i lavori dello stesso curatore del progetto Crico, che contribuisce con un ciclo di opere incentrate sul tema del libro: «È una riflessione sull’idea del libro come portale, soglia, che col tempo si sta perdendo. Un omaggio a questo mondo meraviglioso sempre più minacciato dagli sviluppi delle tecnologie contemporanee». Artisti che spostano i confini sempre un po’ più in là con l’obiettivo di «abbandonare i recinti rassicuranti del noto e superare la soglia». Come del resto accade nelle impressionanti immagini di Vanja Mervič di Nova Gorica, dove il microscopio elettronico ingrandisce un chewing gum ottenendo paesaggi lunari e catene montuose «che nessun occhio umano potrà mai vedere».
Degne di nota, infine, le straordinarie opere di Ross Lovegrove concesse dalla ditta Moroso. Oltre allo spazio dedicato al “Fabiani” non mancherà una preview per gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Udine, che avranno occasione di approfondire la progettazione e l’evoluzione di un’opera. L’esposizione supportata da Erpac Fvg in collaborazione con l’associazione QuiAltrove prevede inoltre incontri con autori, musicisti e scrittori che affiancheranno la mostra e proseguiranno fino al mese di febbraio. (Foto, Rossana D'Ambrosio)Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.
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