IL VIAGGIO
L’ANPI di Ronchi rinnova il gemellaggio della Resistenza con una gita nei luoghi della memoria in Slovenia

A Suhor e Veliki Korinj per commemorare i partigiani caduti e rafforzare i legami storici tra le comunità di Ronchi e Metlika. L’edizione 2025 è stata dedicata a Mario Candotto.
Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con la gita socio-culturale dell’ANPI di Ronchi dei Legionari nei luoghi della memoria della vicina Slovenia, precisamente nelle località di Suhor e Veliki Korinj. Un’iniziativa che, dal lontano 1984, prosegue senza interruzioni, portando avanti valori di memoria, resistenza e fratellanza internazionale.
Organizzata in collaborazione con l’ANPI provinciale e l’VZPI – l’equivalente sloveno dell’associazione partigiana – l’edizione 2025 ha visto la partecipazione di una sessantina di persone provenienti da Ronchi e dai comuni limitrofi. Un’accoglienza calorosa ha atteso i partecipanti: le autorità civili e militari slovene, insieme ad alcune classi delle scuole elementari locali, hanno omaggiato gli ospiti italiani con canti e balli tradizionali, in un clima di sincera condivisione culturale e umana.
A rappresentare l’Amministrazione comunale di Ronchi erano presenti il Vicesindaco Enrico Papais e la consigliera Lucia Comuzzi, mentre a portare il saluto dell’ANPI nazionale è intervenuto come oratore ufficiale Patrik Zulian, membro del direttivo nazionale. L’organizzazione della giornata è stata curata nei dettagli dal segretario dell’ANPI di Ronchi, Gastone Martinuzzi, in collaborazione con il direttivo locale.
I momenti centrali della visita sono stati dedicati alla commemorazione dei partigiani caduti, italiani e sloveni, che combatterono valorosamente in queste zone durante la Seconda guerra mondiale. Due le tappe simboliche: a Suhor, dove è stata deposta una corona d’alloro in memoria di 90 partigiani morti in battaglia, e a Veliki Korinj, presso il monumento che ricorda altri 33 combattenti per la libertà.
«Mi auguro che questo tradizionale appuntamento venga rinnovato annualmente – ha dichiarato il segretario Martinuzzi – per portare un fiore ai giovani che hanno sacrificato la loro vita perché vivessimo in pace e libertà, oggi più che mai messe in discussione.» Un messaggio forte, che richiama all’attualità i valori fondanti della Resistenza e della solidarietà tra popoli.
L’iniziativa, quest’anno dedicata al partigiano e deportato Mario Candotto, non solo mantiene vivo il ricordo dei caduti del mandamento di Ronchi che combatterono in queste terre, ma rafforza il legame profondo tra le comunità gemellate, a più di mezzo secolo dalla firma del patto di amicizia tra Ronchi e Metlika.
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