IL PERSONAGGIO
Addio a Rino Bruni, leggenda del basket friulano che fece sognare Gorizia
Scomparso a 76 anni lo storico numero 15 della Pagnossin: due promozioni in A1, serate epiche al palaBigot e una carriera che ha segnato un’intera generazione di tifosi.
Si è spento a Udine, a 76 anni, Rino Bruni, figura simbolo del basket friulano. Da tempo combatteva con problemi di salute. Guardia di grande classe, capace di unire potenza fisica ed eleganza tecnica, aveva lasciato un segno profondo soprattutto a Gorizia, negli anni Settanta, quando vestì la maglia della Pagnossin diventando uno degli idoli della città. Dopo quella stagione d’oro, il suo percorso lo portò anche alla Mobiam Udine, a Biella e a Roseto. Conclusa la carriera agonistica, aveva lavorato per molti anni come tecnico informatico nel capoluogo friulano. I funerali saranno celebrati mercoledì 19 novembre alle 15 nella Casa Funeraria Mansutti di via del Calvario 101 a Udine.
Per chi viveva il basket di quegli anni, il nome di Rino Bruni evoca immagini vivissime. Cinquant’anni fa, in una domenica di novembre, a Gorizia bisognava mettersi in fila per ore per riuscire a vederlo giocare. Il palazzetto non era ancora completato e la A2 si disputava nella palestra della Ginnastica, in piazza Cesare Battisti, dove duemilacinquecento persone si stipavano senza fiatare in uno spazio che oggi ne ospiterebbe la metà. I biglietti sparivano al botteghino e la coda iniziava ore prima della palla a due della Patriarca, la squadra che – assieme allo stesso Bruni, a Otello Savio e Mauro Fortunato – aveva portato a Gorizia l’ambizione della massima serie, trovando già all’Ugg Desio un elemento come Flebus.
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