Addio ad Uccio Tamburin, maestro della pasticceria monfalconese

Addio ad Uccio Tamburin, maestro della pasticceria monfalconese

IL PERSONAGGIO

Addio ad Uccio Tamburin, maestro della pasticceria monfalconese

Di Enrico Valentinis • Pubblicato il 14 Ago 2025
Copertina per Addio ad Uccio Tamburin, maestro della pasticceria monfalconese

Si è spento serenamente a 78 anni dopo una malattia. Per oltre mezzo secolo ha portato avanti la storica tradizione di famiglia, dai pasticcini mignon alla torta per il Principe Carlo.

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Lutto nel mondo della pasticceria per la famiglia Tamburin, lo storico forno e pasticceria sito tra via Toti e viale San Marco a Monfalcone. A lasciare un grande vuoto è stato Domenico Tamburin, classe 1946, venuto a mancare nei giorni scorsi, dopo una malattia che lo aveva colpito quattro anni fa.

Importante nel mondo dolciario dei primi anni Settanta, ha raccolto il testimone dalla sua famiglia, esule dal 1947 e con alle spalle un panificio fondato dal nonno nel 1919 nella Pola italiana.

Dal trasferimento a Monfalcone, Uccio ha imparato e si è mosso nel mondo della pasticceria già a 14 anni, lavorando in un famoso panificio a Trieste, per poi continuare la carriera lavorativa a Grado.

Sono seguiti poi gli anni di formazione a Torino, alla rinomata Accademia dell’Arte Bianca, dove il giovane Domenico ha potuto apprendere la vera arte della panificazione e della pasticceria, portando a casa un bagaglio culturale importante, tanto da introdurre per primo, negli anni Settanta, i primi cabaret di pasticcini mignon, per l’epoca una parentesi dolciaria avveniristica di origine francese, sconosciuta ai tempi nella città di Monfalcone.

«Era il mestiere della vita per mio padre – racconta il figlio Guerrino – ha lavorato fino a quando le forze non lo hanno totalmente abbandonato, concludendo con una carriera durata ben 55 anni di lavoro».

Tanti i clienti soddisfatti e fedeli nel corso degli anni, varie le commissioni nella lunga carriera di Uccio, ma la più importante è stata una grande torta a forma di planisfero, sfornata a favore dell’allora principe Carlo, giunto a metà degli anni Ottanta in visita reale al Collegio del Mondo Unito Adriatico di Duino. «Mio padre adorava quella torta - ricorda con emozione il figlio - la nominava spesso e ci teneva tantissimo a ricordare a chi fosse dedicata quella commissione».  

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