Il personaggio
Addio a don Bogdan Vidmar, voce della cultura cattolica di Nova Gorica

Classe 1965 è stato vicario episcopale per la cultura in vista della Capitale Europea. Il cordoglio delle chiese di Capodistria e Gorizia.
Si è spento giovedì 26 settembre in punta di piedi, come da suo modo di fare, don Bogdan Vidmar, sacerdote della diocesi di Capodistria-Koper e che da anni era stato nominato Vicario episcopale per la cultura nell’ambito di Go! 2025 e delle iniziative per la Capitale Europea della Cultura. Una figura scelta da Jurij Bizjak e confermata dall’attuale, Peter Štumpf. Le esequie saranno celebrate lunedì 29 settembre, domani, nella concattedrale di Cristo Salvatore a Nova Gorica mentre oggi, domenica 28 settembre, lo si potrà salutare dalle 7 alle 22 nella stessa concattedrale.
Nato il 14 febbraio 1965, giorno, oltre che di San Valentino, anche dei santi Cirillo e Metodio, gli “evangelizzatori dei popoli slavi”, a Col, nei pressi di Aidussina. Dopo le scuole elementari frequenta il liceo “Veno Pilon” ad Aidussina e si iscrive alla facoltà di veterinaria ma dopo l’esame di maturità nel 1984 entra nel Seminario maggiore a Lubiana, dove frequenta la facoltà di Teologia conseguendo anche la licenza. Nel frattempo, svolge il servizio militare nella JNA (Jugoslovanska narodna armija, l’Armata Nazionale Jugoslava) a Skoplje.
Viene consacrato sacerdote durante la guerra per l’Indipendenza della Slovenia, il 29 giugno 1991 a Capodistria e come cappellano presta servizio prima a Poštojna e poi a Nova Gorica. Per tre anni è parroco in Istria, a Kubed, Sočerg, Gradin e Topolovec. In seguito, studia Pedagogia all'Università Pontificia Salesiana a Roma, dove consegue il magistero in Scienze pedagogiche. Tornato in Slovenia, lavora come consulente e direttore spirituale alla ŠGV (Ginnasio Diocesano di Vipacco). Prima di diventare cappellano della concattedrale di Nova Goricia è stato parroco a Podraga e professore di Fede e Cultura alla ŠGV a Vipacco.
«Mi interesso di problemi pedagogici», aveva scritto in una sua recente biografia. «Mi accorgo che la società è un sistema complesso, per cui è necessario che la ricerca del bene comune avvenga anche nella dimensione politica perché l’attività umana sia completa. Forse a causa di queste mie convinzioni, ma anche per altre ragioni, mi sono impegnato per far approvare articoli di legge che controllino l’attività delle case da gioco, presenti in gran numero sul nostro territorio. Sono convinto che i cristiani non si dovrebbero chiudere nelle sacristie e che la nostra religione dovrebbe essere visibile negli atteggiamenti verso la vita, nella sfera della cultura, nell'economa e nella politica».
Negli ultimi anni, visto l’avvicinarsi del 2025, concreto è stato l’apporto di don Vidmar per la cultura cattolica di Nova Gorica e nel lavoro di avvicinamento delle due realtà parrocchiali, tra Nova Gorica e Gorizia. Un lavoro non sempre facile ma che don Bogdan ha realizzato costantemente anche facendosi testimone in prima persona della necessità di essere presente e dare la propria testimonianza. Era stato, tra i vari inviti, due volte alla festa patronale di Ronchi dei Legionari per San Lorenzo.
Cordoglio, oltre che dall’ex vicesindaco, Anton Harej, è stato espresso anche dalla Chiesa di Gorizia: «Negli ultimi anni, don Bogdan era stato designato dai vescovi Bizijak e Štumpf come Vicario per le iniziative collegate a Go! 2025. Con il suo entusiasmo e la sua disponibilità aveva saputo essere ponte fra le due Chiese e promotore di tanti momenti di fraternità ed incontro», scrive in una nota l’ordinario goriziano.
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