Lavoro in osteria e impegno nei campi, il grazie di Lucinico a Graziella Perco

Lavoro in osteria e impegno nei campi, il grazie di Lucinico a Graziella Perco

il riconoscimento

Lavoro in osteria e impegno nei campi, il grazie di Lucinico a Graziella Perco

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Apr 2024
Copertina per Lavoro in osteria e impegno nei campi, il grazie di Lucinico a Graziella Perco

Questa mattina la consegna del riconoscimento dell'associazione Lucinîs, ricordato l'impegno verso le tradizioni e il mondo dei coltivatori diretti.

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Seppur natia di San Lorenzo di Mossa, oggi Isontino, Graziella Perco è da sempre un’abitante doc di Lucinico. Trasferitasi qui a 7 anni nel 1953, è diventata nel tempo un punto di riferimento per la comunità e per il mondo agricolo, del quale porta ancora oggi avanti le tradizioni. Un passato e un presente che ha indirizzato proprio su di lei il Premio Amì di Lucinîs, consegnato questa mattina nella chiesa di San Giorgio in occasione della festa del patrono, con la messa celebrata in friulano da don Morris Tonso.

A ripercorre le qualità di Perco è stato in primis il sacerdote, che nella sua omelia in marilenghe ha rilevato che, così come l’uomo si serve dell’uva per fare il buon vino, «anche Dio si serve dell’uomo per fare del bene». Ripercorrendo la storia della premiata, il vicepresidente dell’associazione Lucinis, Renzo Medeossi, è partito dalla sua esperienza nell’osteria di famiglia in piazza, l’ex Fuori porta, per poi spostarsi di fronte alla chiesa nell’Osteria Marinig fino al 1965. Un mestiere imparato al di là dei tutoli di studio.

Spostasi nel ’67 con il suo Carlo, ha iniziato a lavorare nell’azienda agricola tra i campi con passione, e soprattutto con la stalla e le mucche. Nel frattempo son nate le sue quattro figlie, che crescendo anche loro hanno dato una mano per poter andare avanti con l’azienda. Negli anni Ottanta, ha iniziato ad essere presente nell'associazione locale del Coltivatori diretti, diventando nel decennio successo la rappresentante dei coltivatori di Lucinico. Medeossi ha quindi rimarcato la dedizione verso la categoria e la cura delle tradizioni.

Impegno testimoniato dal presidente regionale di Coldiretti, Martin Figelj, sottolineandone «la fatica, la passione e la tenacia che mette nell’organizzare la Festa del Ringraziamento». A nome del Comune, è intervenuto l’assessore ai Quartieri Maurizio Negro, portando sul pulpito anche i propri ricordi personali trascorsi nella sua casa, «dove si respirava serenità e si mangiava la polenta». Perco ha sostenuti anche le associazioni del paese, con i donatori di sangue e il gruppo sportivo durante la sagra dello sport, oltre che la Coral di Lucinis.

La passione per il canto, hanno rimarcato i diversi intervenuti nei loro discorsi, è stata una costante ed è stata trasmessa in famiglia. Ha quindi aiutato il gruppo alpini, il Consiglio di quartiere e la sagra della parrocchia, dando una mano anche a Gorizia insieme al marito e alle figlie. Per Giovanni Bressan, presidente dell’associazione Lucinîs, la sua presenza è sempre stata «semplice e discreta». Un calore della comunità che ha commosso la stessa Perco, che ha voluto ringraziare tutti ricevendo i fiori e la targa del premio.

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