Rimane a scuola perché senza green pass, rabbia di un genitore a Gradisca

Rimane a scuola perché senza green pass, rabbia di un genitore a Gradisca

La segnalazione

Rimane a scuola perché senza green pass, rabbia di un genitore a Gradisca

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 08 Ott 2021
Copertina per Rimane a scuola perché senza green pass, rabbia di un genitore a Gradisca

Uno studente non ha partecipato a un'attività «dove è necessario il green pass. Scelte appositamente le classi prime».

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“Vi scrivo per segnalarvi che in una scuola della provincia di Gorizia è stata proposta in orario scolastico un’attività che esclude i ragazzi e le ragazze sprovvisti di Green Pass”. Inizia così la segnalazione di un genitore concernente una proiezione cinematografica organizzata dal Comune di Gradisca d’Isonzo in concerto con l’Istituto scolastico locale. La persona che ci ha scritto ha richiesto l’anonimato “per evitare ripercussioni a livello scolastico sui miei figli”.

“Personalmente trovo la cosa molto discriminatoria perché ci saranno ragazzi che staranno a scuola, ghettizzati e guardati in modo strano dagli altri. Questo potrebbe legittimare delle discriminazioni perché è stata la scuola stessa a creare questa disparità offrendo una cosa che non è per tutti per sua stessa comunicazione. Non capisco quindi il senso di questa attività. Da un punto di vista della creazione del gruppo classe, crea di fatto delle differenze e non favorisce la coesione; dal punto di vista dei contenuti fa in modo che l’esperienza non possa essere “capitalizzata” come apprendimento perché non può essere oggetto di scambio in classe”, continua il genitore.

Nello specifico, la proiezione è stata organizzata all’interno della Sala Bergamas e “offerta alle scuole per rendere ancora più piacevole l'inizio di questo nuovo anno scolastico a Gradisca”, come si legge sul sito ufficiale del Comune. Una proiezione per ragazzi cui sono state invitate le classi prime medie “in quanto quasi tutti nati nel 2010 e, vista l’età, senza obbligo di green pass che è obbligatorio all’interno di luoghi pubblici”, come racconta l’assessore all’istruzione, Francesca Colombi che ha organizzato il recupero della proiezione, prevista inizialmente quest’estate, a inizio anno scolastico assieme all’assessore alla cultura Marco Zanolla.

Al di fuori della fascia d’età sono rimasti quattro bambini di cui tre “si sono organizzati mentre a un quarto – prosegue l’assessore – è stata proposta la stessa proiezione in ambito scolastico. Per mio conto continuerò sempre a proporre potenziamenti, occasioni culturali e quant'altro ai ragazzi. E ringrazio l'assessore alla Cultura Marco Zanolla assieme al quale abbiamo pensato di offrire proprio ai ragazzi questa opportunità”.

“Da sempre l'amministrazione comunale propone un potenziamento rispettando l'autonomia scolastica. E ringrazio la scuola per aver aderito all'iniziativa, curandone tutti i particolari. Primo fra tutti quello di scegliere di dedicare l'opportunità alle classi prime. Abbiamo costruito assieme una possibilità di incontro. Finalmente, quasi settanta ragazzi hanno infatti vivere una esperienza assieme. Una cosa che certamente a loro è mancata molto. E che - ancora - negli spazi dell'aula magna non può realizzarsi. L’amministrazione – prosegue Colombi - in supporto alle scuole ha anche questa funzione, quella di creare opportunità, mettere a disposizione luoghi pubblici, con la gioia di vedere gli studenti crescere uniti”.

“Non credo assolutamente che cose come queste possano ghettizzare. A differenza di noi adulti, i ragazzi parlano con serenità a scuola tra loro anche delle scelte vaccinali. Si rispettano e non si giudicano. Noi dobbiamo rispettare le norme, e nei limiti di esse non avocare al nostro ruolo e non ridurre un anno scolastico a un anno privato di esperienza per scegliere il quieto vivere”, conclude Colombi.

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