Parte la raccolta firme contro il nuovo parcheggio di Cormons, l'appello per ridiscutere il progetto

Parte la raccolta firme contro il nuovo parcheggio di Cormons, l'appello per ridiscutere il progetto

Nasce il comitato

Parte la raccolta firme contro il nuovo parcheggio di Cormons, l'appello per ridiscutere il progetto

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Feb 2021
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Dopo la manifestazione di sabato, prosegue la protesta ai Giardini della pace. Il sindaco chiarisce: «No cementificazioni senza senso».

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Dopo la manifestazione organizzata sabato scorso ai Giardini della pace di Cormons (nella foto), è nato anche un comitato a difesa del sito e contro la realizzazione del nuovo parcheggio. Per ora raccoglie una ventina di aderenti, decisi a chiedere al sindaco Roberto Felcaro di bloccare le operazioni, che hanno già portato all’abbattimento di alcuni alberi. Proprio questa cosa ha destato l’interesse di molti: “Hanno abbattuto cinque platani e una decina di altre piante spiega Michele Tofful, membro del comitato -. Tutto è nato così, abbiamo visto ciò che stava succedendo passando di lì e ci siamo chiesti il perché”.

“Anche se ripianteranno di altre, dovranno passare decenni per avere una situazione analoga”. Da qui, quindi, la mobilitazione popolare. “Sabato 27 febbraio - annuncia - faremo un’altra iniziativa, allestendo un banchetto per raccogliere firme a favore della petizione che presenteremo all’amministrazione comunale”. Tra i punti che verranno sottolineati, ci saranno anche gli effetti dell’inquinamento e surriscaldamento: “Con le estati torride e la vicinanza di abitazioni, la spianata di asfalto sarà a svantaggio di quest’ultime e avrà un impatto notevole”. I timori del gruppo è che il cantiere proceda più velocemente della loro mobilitazione.

“Ora stanno portando avanti il primo lotto del parcheggio, diventerà una spianata d’asfalto e faremo qualsiasi cosa per riuscire a bloccare il progetto. Non ha senso per il nostro paese avere 300 posti auto in più di quelli che ci sono già”. Convincono poco anche i 25 stalli per le corriere, 30 per le moto e 25 per le bici. Al primo incontro pubblico, a cui ha aderito anche Legambiente, erano presenti una sessantina di persone: “Per il freddo che c’era, è un buon numero. Abbiamo avuto molto riscontro tra la popolazione, la giunta ha sottovalutato la cosa, peraltro senza prima consultare la cittadinanza. Non c’è stato nemmeno un passaggio in consiglio comunale”.

Sotto il precedente sindaco Luciano Patat, c’era stato un percorso di “democrazia diretta”, chiedendo direttamente ai residenti cosa si volesse creare nel punto in cui, fino a qualche anno fa, sorgeva l’ex caserma “Giovanni Amadio”. In quell’occasione, ricorda Tofful, “la maggioranza chiese un parco urbano. Ossia una zona verde. Con l’idea che si sta attuando, metà dell’area verrà cementificata e il tutto verrà totalmente stravolto”. Nella zona, peraltro, sorgono ancora due edifici, tra cui la Palazzina comando, che dovrebbe diventare l’epicentro delle attività per il Collio-Brda Unesco. Viene contestata, però, l’assenza di una visione chiara: “Si sta facendo tutto il contrario”.

Il comitato, però, non chiede un vero e proprio ritorno al disegno iniziale, bensì un ragionamento più ampio su cosa si andrà a fare. “Nel 2016 - sottolinea l’attivista -, si prevedevano già dei parcheggi. In questo momento, prima di tutto bisogna stabilire che la zona sarà un parco a tutti gli effetti. Non credo esista nemmeno un progetto originario definito, ma solo studi di fattibilità. In base poi a quello che si vorrà fare nelle due palazzine rimaste in piedi, si deciderà quanto utilizzare per fare parcheggi”. In questo momento, quindi, la principale preoccupazione è stoppare l’iter, per poi cercare di far pressione sull’amministrazione, presentando le firme in consiglio comunale.

Alle posizioni, Felcaro aveva già replicato in una nota qualche giorno fa: “Non si vanno a cementificare indiscriminate porzioni di verde. Come è ampiamente visibile, sono stati estratti da quel preciso perimetro tantissimi metri cubi di vecchio asfalto in evidente stato di logoramento. Ed è su quella stessa area che verrà fatto il parcheggio. L’opera nel tempo sostituirà il parcheggio che già insiste presso l'ex caserma, tranne alcuni spazi garantiti che rimarranno, che certo oggi non rappresenta un bel biglietto da visita per la città”. Peraltro "aver tagliato alcuni alberi è cosa che non è stata presa a cuor leggero, da noi in prima battuta”.

Il nuovo, poi, servirà al “futuro sviluppo dell’area con la riqualificazione della Palazzina comando e - grazie ai lavori già conclusi di pulizia e di abbattimento delle palazzine/muri più fatiscenti - darà un ulteriore accesso pedonale al centro della città dal viale Roma. Saranno garantiti maggiori controlli e molto più ordine durante le grandi manifestazioni cittadine, facendo parcheggiare le auto al di fuori del centro storico. Verrà rivista in meglio la circolazione di via Madonnina: ci sarà una corsia dedicata per l’ingresso al parcheggio e questo porterà ad una viabilità più sostenuta a tutto vantaggio della sicurezza anche per l’ingresso verso la rotonda Stecchina”.

Per quanto riguarda “gli alberi oggi tagliati, ne verranno piantumati tanti di più, posto che il parcheggio dovrà essere a scomparsa, proprio dietro alle nuove file di alberi che insisteranno sulla zona. In questo spazio non troveranno sede solo posti per auto o per pullman ma un domani potranno essere installate anche colonnine elettriche per ricariche di auto e bici. Nessuno quindi ha intenzione di cementificare senza senso. Si fanno i lavori secondo precise progettualità e, dove serve, anche sostituendo realtà oggi poco edificanti per la comunità (vedasi odierno parcheggio dei giardini della pace). Questa è la realtà delle cose”.

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