Muore a 18 anni in stage, il cordoglio dell'Azione cattolica di Gorizia

Muore a 18 anni in stage, il cordoglio dell'Azione cattolica di Gorizia

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Muore a 18 anni in stage, il cordoglio dell'Azione cattolica di Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 24 Gen 2022
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Il cordoglio del gruppo dopo la tragedia di venerdì: «La sicurezza sul lavoro non è teoria».

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Anche l’Azione cattolica di Gorizia si unisce al cordoglio per la scomparsa di Lorenzo Parelli, 18enne morto l’ultimo giorno di stage in un’azienda di Pavia di Udine. Un ricordo commosso da parte dell’associazione, dopo i messaggi arrivati dalla politica e mondo delle istituzioni per la tragedia che ha investito la famiglia del giovane, studente dell’istituto Bearzi di Udine. “Tacere non si può - recita la nota -. La notizia di una morte non può essere vista solo come un fatto privato” guardando invece al tutto come “un fatto sociale”.

“Non possiamo chiudere occhi e orecchi - prosegue il gruppo - davanti a quanto successo al giovanissimo Lorenzo Perrelli che sarebbe dovuto tornare a scuola, in classe, forte ed entusiasta della sua prima esperienza lavorativa. Lorenzo ha perso la vita in fabbrica a Lauzacco, travolto da una putrella di centocinquanta chili. Era il suo ultimo giorno di stage in azienda. Stava lavorando e collaborando alla realizzazione di un impianto di laminazione dell’acciaio. A Morsano ieri, nella sua parrocchia, è stata elevata una preghiera dei fedeli ‘speciale’ per questo ragazzo”.

“Ecco questa preghiera diventi la nostra, per Lorenzo, la sua famiglia e tutti coloro che rimangono coinvolti in queste tragedie. Non una delle tante. Quella: che dà un nome e un cognome a questa vicenda sulla quale non basta dire che va fatta chiarezza per evitare ‘altre fatalità’. La sicurezza sul lavoro non è teoria e le tutele dei lavoratori non possono essere ‘lettera morta’ nel 2022. Facciamo nostre le parole di Papa Francesco in occasione della Messa di Natale: “Dio stanotte viene a colmare di dignità la durezza del lavoro”.

“Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro, ma anche dare dignità al lavoro dell’uomo. Perché l’uomo è signore, non schiavo del lavoro. Nel giorno della vita ripetiamo: basta morti sul lavoro, e impegniamoci per questo. Fare di più si può, sempre. Dalla politica, ai sindacati, alle associazioni di categoria fino alla pastorale nelle nostre diocesi. Non dimentichiamolo. Arrivederci, Lorenzo” conclude l’Azione cattolica.

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