la risposta
Non partono i lavori in piazza a Monfalcone, stop fino ad aprile

Dopo le polemiche, l'azienda spiega le criticità. Si lavorerà a lotti per un anno.
Una risposta sicuramente decisa, quella lanciata dal sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, dopo le polemiche che hanno investito nei giorni scorsi il progetto e la realizzazione della nuova Piazza della Repubblica. Il primo cittadino si è rivolto alla popolazione con una diretta su Facebook assieme al Rup, l’ingegner Enrico Englaro, e l’architetto Francesco Morena.
“L’attuale piazza non solo non si inserisce nel contesto urbano di Monfalcone, perché potrebbe essere posta in qualsiasi altra città del mondo, ma presenta anche alcune criticità strutturali”, ha precisato il sindaco Cisint. Affermazione confermata anche dallo stesso Englaro che ha denunciato come siano “finite le scorte che avevamo in magazzino delle pietre sostitutive, oltretutto difficili da reperire, per i numerosi buchi che si sono creati”.
Un progetto da tre milioni e mezzo di euro “che la nostra amministrazione ha reperito”, ha voluto ribadire perentoria Cisint. “I ritardi ci sono anche perché la burocrazia è lenta e il periodo Covid ha accentuato alcune problematicità”.
Va detto che i lavori avrebbero dovuto iniziare il 28 gennaio ma il 9 febbraio la ditta incaricata, la Ghiaie Ponte Rosso, “che fin da subito si è attivata per noi”, ha precisato Cisint, aveva segnalato al Comune la necessità di attendere l’avvio dei lavori, che hanno un cronoprogramma denso di un anno, a fine marzo o inizio aprile viste le difficoltà di reperimento dei materiali che devono arrivare in cantiere già squadrati e pronti per il posizionamento.
“L’impresa si è impegnata a eseguire i lavori così come previsto dal progetto principale procedendo, per ogni singola fase progettuale prevista, alla rimozione della pavimentazione esistente e all’immediata posa della nuova pavimentazione, concludendo completamente la fase lavorativa interessata e dando inizio alla nuova”, fa sapere la stessa ditta. Insomma, si lavorerà a lotti che saranno predisposti, lavorati, conclusi e poi riaperti. “Ciò per aver il minor disagio possibile ai lavoratori”, ha ricordato Cisint.
“L’impresa – prosegue Ghiaie Ponte Rosso – sarebbe stata pronta a prendere in consegna le aree della piazza già alla fine di gennaio, ma non avendo la nuova pietra a disposizione non sarebbe stato possibile rispettare le fasi costruttive previste, lasciando aree demolite non pavimentate creando disagi sia operativi che di occupazione aree”, conclude Ghiaie Ponte Rosso che nega eventuali rinegoziazioni del contratto, “che sarà regolarmente firmato in questi giorni entro i termini di legge”.
“Un progetto notevole - l’ha definito l’architetto Morena – “nel quale ci sarà un raddoppio del verde, dagli attuali 1.500 metri quadri a oltre 2.700. Un riassetto strutturale e di fruibilità estetica che rappresenterà il cuore della città”. Dei 16mila metri quadrati totali, “solo la Piazza occupa 6mila”, divisa in dodici lotti.
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