Gorizia saluta la fine del Ramadan, preghiera del mattino gremita con 260 fedeli

Gorizia saluta la fine del Ramadan, preghiera del mattino gremita con 260 fedeli

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Gorizia saluta la fine del Ramadan, preghiera del mattino gremita con 260 fedeli

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 13 Mag 2021
Copertina per Gorizia saluta la fine del Ramadan, preghiera del mattino gremita con 260 fedeli

Tantissimi hanno ricordato la festa di Id al-fitr con una celebrazione in via Mameli. L'organizzazione per rispettare le regole.

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Non sono mancante anche a Gorizia le celebrazioni per la fine del Ramadan, il mese sacro per l’Islam che è terminato ufficialmente ieri. Come da tradizione, il giorno dopo si tiene una grande preghiera, per festeggiare poi tutti insieme e lasciarsi il digiuno alle spalle. A causa della pandemia, ciò non è possibile da due anni, ma nel piccolo le locali comunità hanno comunque voluto rincontrarsi, per trascorrere qualche minuto insieme. È successo questa mattina anche in via Mameli, nella sede dell’associazione El Houda che raccoglie circa 3mila musulmani di tutta la provincia. Per l’occasione, negli spazi davanti alla Biblioteca statale isontina si sono ritrovati 260 persone, distanziate e con indosso le mascherine.

A monitorare la situazione c’era anche un servizio d’ordine all’ingresso, che ha regolato il flusso dei tanti fedeli che non sono voluti mancare. “Abbiamo rispettato tutte le misure di sicurezza e atteso l’approvazione delle autorità - spiega il referente culturale dell’organizzazione, El Houcine Akchouch, che ha guidato anche la preghiera -, siamo stati veloci anche nel rispetto di chi vive qui attorno”. Il tutto è durato circa un quarto d’ora, iniziando alle 8, riprendendo così la tradizione che l’anno scorso si era dovuta interrompere a causa del lockdown. Tra le tante attività che si sono fermate, c’è anche la scuola coranica: “Prima avevamo fino a 40 bambini, ora ci ritroviamo solo qualche volta affinché non dimentichino completamente l'arabo e gli insegnamenti”.

L’obiettivo è di ripartire con tutte le iniziative una volta che l’emergenza sarà terminata. “Noi siamo nati nel 2005 - prosegue Akchouch -, vogliamo integrare tutte le culture e cerchiamo di creare pace nella comunità in cui viviamo, a Gorizia”. La provenienza dei fedeli è eterogenea, con molti che arrivano dal Nord Africa ma anche da Bangladesh, Afghanistan, Pakistan e dai Balcani. A guidare il tutto è un direttivo di sette persone, presieduto da Abderrahim Benfeddoul, che si occupa sia degli aspetti religiosi che amministrativi. “Solitamente affittiamo una sala per questa preghiera, oppure veniamo ospitati alla chiesa della Madonnina, a Lucinico, e siamo anche con i bambini e le donne. Abbiamo anche acquistato una parte dell’edificio qui vicino (alla destra dell’ingresso, ndr) per avere più spazio”.

“Le nostre porte sono aperte a tutti, sia sunniti che sciiti”, con i primi che sono comunque la maggioranza. La fine del Ramadan è una delle due feste più sacre per i musulmani. Secondo la pratica, è il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto. Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei cinque pilastri dell’Islam ed è anche un precetto religioso per i musulmani adulti, ad eccezione di quanti sono in età avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici o malati terminali o in altre condizioni. Al termine, viene celebrato lo Id al-fitr, "festa dell'interruzione del digiuno" ed è detta anche la "festa piccola". Parallelamente, anche nella comunità transfrontaliera di Nova Gorica si festeggia, in modo molto limitato.

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