Gorizia riabbraccia Mattarella, oggi la visita con l'amico Pahor

Quirinale in città da mezzogiorno. Chiuse strade anche per i pedoni, le limitazioni al traffico e l'itinerario.

L’atmosfera in città è ben diversa rispetto a cinque anni fa. Quando nel 2016 Sergio Mattarella venne in visita a Gorizia, le bandiere italiane erano ben visibili lungo le strade e la folla lo attendeva davanti al Teatro Verdi. Oggi, il clima è diverso, a partire dal sole che - contrariamente all’ultima volta - ha deciso di nascondersi dietro a nuvole cariche di pioggia. Né ci sarà il bagno di gente. In compenso, sarà una giornata dedicata al traguardo della Capitale europea della cultura 2025, realizzando quella promessa nata dal discorso di fine anno del Quirinale.

Le misure messe in campo per l’arrivo del capo di stato italiano e l’omologo sloveno, Borut Pahor, risentono della pandemia. Nonché delle proteste no green pass. Gorizia e Nova Gorica saranno così sorvegliate a vista, con un tour organizzato nei dettagli a partire dall’arrivo in piazza Bevk, dove saranno attribuiti gli onori militari al presidente Mattarella attorno alle 12.15. Per l’occasione, sarà interdetto il passaggio lungo Kidričeva ulica, dalla rotonda del grattacielo fino all'Hotel Perla, dalle 11.45 alle 12.40. Già da ieri alle 21 è scattato il divieto di parcheggio.

Accompagnati dai sindaci Rodolfo Ziberna e Klemen Miklavič, i due presidenti dialogheranno prima di raggiungere alle 14 l’area del kayak center di Salcano. Qui visiteranno la passerella sull’Isonzo, insieme al sindaco di Šempeter-Vrtojba, Milan Turk, il presidente del Gect Paolo Petiziol e la responsabile della campagna GO!2025, Neda Rusjan Bric. Sempre per ragioni di sicurezza, dalle 6 alle 22 sarà chiusa anche Kolodvorska pot - la parallela di via Montesanto -, partendo dall’incrocio con Erjavčeva ulica fino allo stabilimento della Feršped, in direzione di Salcano.

Un’ora dopo, il tutto si sposterà dall’altro lato del confine, in corso Verdi, con l’area pedonale off limits anche per i pedoni fin dalle 13. Dopo gli onori militari italiani a Pahor, ci sarà la visita alla mostra dei 140 anni del Piccolo, al Teatro Verdi, illustrata dal direttore Omar Monestier. Presenti anche il governatore Massimiliano Fedriga e il prefetto, Raffaele Ricciardi. Seguirà l’iscrizione dei due presidenti nel libro degli ospiti d'onore dei due comuni, con lo scambio di doni e onorificenze. Alle 15.30, l’ultimo parte della giornata sarà in piazza Transalpina.

L’area, transennata e impossibile da raggiungere via macchina fin da piazza Vittoria, sarà dominata dalla struttura allestita. Qui sotto, si terranno i discorsi ufficiali, a cui seguirà il concerto di soliti e gruppi italiani e sloveni con opere di Gioachino Rossini, Giuseppe Verdi, Isaak Berković, Aldo Kumar e altri, concludendo con Ludwig van Beethoven e il suo Inno alla gioia, canto europeo per eccellenza. Il tutto si concluderà alle 16.30, con i saluti dei capi di stato, a cui potrà assistere solo una minima platea composta da studenti dei due paesi.

Per tutta la durata della visita, inoltre, i bar non potranno somministrare bevande in lattina o vetro e fare servizio all’esterno. Si tratta dei locali nelle aree di via Garibaldi, via Diaz, corso Verdi (dall’intersezione con via Oberdan a via Garibaldi), corso Italia (da via XXIV maggio a via Garibaldi), via Nizza, via Petrarca e via Crispi (da via Roma a corso Verdi). L'annuncio di una visita di Mattarella e Pahor sul confine era stato dato già a maggio, a seguito di un loro incontro al Quirinale, trovando l'ufficialità solo nei giorni scorsi. L'obiettivo è celebrare la nomina a Capitale europea della cultura 2025.

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