Goriza, tentate truffe al telefono agli anziani: ecco come difendersi

Goriza, tentate truffe al telefono agli anziani: ecco come difendersi

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Goriza, tentate truffe al telefono agli anziani: ecco come difendersi

Di Redazione • Pubblicato il 15 Set 2023
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Il modus operandi dei truffatori è ormai noto, la Questura suggerisce alcune semplici mosse per evitare di cadere nella trappola delle frodi.

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Nei giorni scorsi, si sono registrati in provincia di Gorizia alcuni tentativi di truffe telefoniche ai danni di persone anziane. Il modus operandi dei truffatori è ormai noto: si anticipa una telefonata all’utenza domiciliare della vittima e le si racconta, con dovizia di particolari in grado di provocare forti emozioni, l’incidente occorso a un proprio caro, ovvero una disavventura legale con gravi conseguenze personali ed economiche. Al racconto segue la richiesta di denaro, a volte direttamente anche quella di preziosi in aggiunta ai soldi.

Questi sono necessari per estinguere positivamente la vicenda, come suggerito dai malintenzionati. Il tutto si conclude con la visita a domicilio di un sedicente incaricato che ritira i valori. In particolare, il truffatore si spaccia per un agente di polizia o un avvocato che informa il malcapitato all’altro capo del telefono che la figlia, il nipote o altro famigliare, ha avuto un incidente per il quale dietro il pagamento di un’ingente somma di denaro potrà evitare il carcere. In alcuni casi, il truffatore si avvale anche della complicità di un’altra persona.
Quest'ultima, nel tentativo di rendere il tutto più credibile, si finge “il fermato” che piangendo al telefono chiede aiuto alla possibile vittima.

La Questura di Gorizia, invitando alla massima attenzione, vuole suggerire, in particolare agli anziani che vivono da soli, alcuni semplici consigli che, seppur possano sembrare banali, il più delle volte sono sufficienti ad impedire ai malintenzionati di mettere a segno i loro scopi delittuosi. La prima cosa da fare è interrompere la comunicazione se si riceve una telefonata in cui vengono richieste somme di denaro per un parente arrestato o per delle cure mediche.

Il sggerimento è anche di non aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; diffidare degli sconosciuti anche se vestono qualche tipo di uniforme o se dichiarano di essere tecnici inviati da qualche azienda di servizi per delle manutenzioni; magari verificare con una telefonata da chi e per quale motivo sono stati incaricati;
allo stesso modo dubitare di presunti ispettori bancari, delle poste o dell'Inps che chiedono di verificare la regolarità del libretto di deposito o l'autenticità delle banconote. Da tempo, inoltre, le associazioni benefiche non fanno raccolta di soldi porta a porta.

Si consiglia così di fare un versamento attraverso la banca o la posta. In ogni caso non dare soldi in contanti a sconosciuti. Meglio evitare di tenere in casa grosse somme di denaro ed oggetti di grande valore. Se l'uso di questi oggetti non è frequente, è possibile custodirli in una cassetta di sicurezza dove prelevarli all'occasione; durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall'ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre o attirare da “un affare imperdibile”.

Infine, ricordarsi che in banca o nell'ufficio postale nessun cassiere della banca o dell’ufficio postale insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha appena consegnato.

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