Farmaci scaduti e poco igiene, indagini nelle case di riposo del Fvg

Farmaci scaduti e poco igiene, indagini nelle case di riposo del Fvg

gli accertamenti

Farmaci scaduti e poco igiene, indagini nelle case di riposo del Fvg

Di Redazione • Pubblicato il 12 Mag 2021
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Controlli anche in tre strutture del Goriziano. L'attività dei Nas in tutto il territorio nazionale.

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Proseguono le attività dei carabinieri del Nas sulla corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a favore delle persone anziane e disabili, ospitate presso cliniche e strutture a loro dedicate. Anche sulla scorta della recente ordinanza del ministero della salute, che consente l’accesso di familiari e visitatori presso le suddette strutture. Con queste finalità, nella prima decade di maggio è stata realizzata una campagna di controlli condotta in tutta Italia, che ha interessato la verifica di 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarità presso 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati. Sono così emerse 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43mila euro, deferendo all’autorità giudiziaria 36 persone e segnalandone ulteriori 136 alle autorità amministrative.

In Friuli Venezia Giulia sono stati effettuati dall'Arma in tutto 23 controlli: tre in provincia di Trieste, undici in provincia di Udine, tre in provincia di Gorizia e sei a Pordenone e provincia. Sono così state accertate diverse violazioni: sono tre, di cui una penale nella zona di Palmanova. Sono state rinvenute dai Nas di Udine alcune scatole di farmaci scaduti. I medicinali sono stati sequestrata ed è stato denunciato il titolare della struttura. Nel Cividalese sono state accertate due violazioni amministrative, dove è stata sanzionata la mensa di una casa di riposo per carenze igieniche con sanzione di 2mila euro. L'altra violazione è stata effettuata nella Bassa, a Latisana: le carenze igieniche erano lievi e pertanto non c'è stata la sanzione, ma solo la mera comunicazione all'azienda sanitaria.

Sono stati anche verificati gli adempimenti vaccinali ma non è emerso nulla di rilevante. In tutta la Penisola, quindi, gli accertamenti hanno evidenziato anche criticità importanti circa il livello di assistenza fornito agli ospiti. In primo luogo è emersa la presenza di operatori sanitari e personale addetto alle strutture risultati privi di copertura vaccinale, divenuta obbligatoria da aprile scorso. Tale fenomeno, riscontrato in almeno 42 strutture socio-sanitarie in varie province, per complessivi 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale destinato al contatto diretto con gli anziani, rappresenta un potenziale anello di debolezza nella strategia di tutela al possibile contagio degli anziani ospiti, proprio in un periodo di riapertura delle visite esterne dei familiari.

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