Un'università europea tra Gorizia e Nova Gorica, l'ambasciatore Bonutti ci crede

Un'università europea tra Gorizia e Nova Gorica, l'ambasciatore Bonutti ci crede

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Un'università europea tra Gorizia e Nova Gorica, l'ambasciatore Bonutti ci crede

Di Redazione • Pubblicato il 20 Lug 2021
Copertina per Un'università europea tra Gorizia e Nova Gorica, l'ambasciatore Bonutti ci crede

L'ex diplomatico ha rilanciato l'idea, nata nel 2004. Sostegno di Icm, perplessità sul progetto per la nuova piazza Transalpina.

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L'idea è nata nei primi anni Duemila, ma la sua suggestione non è mai venuta meno. Pochi giorni fa, infatti, l'ambasciatore Karel Bonutti ha rilanciato la proposta di creare a Gorizia un'Università europea, trovando l'appoggio dell'Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei (Icm). Lo stesso istituto e l'ex diplomatico hanno recentemente preso parte ad un importante simposio ristretto, svoltosi a Nova Gorica alla presenza del sottosegretario gli Esteri della Slovenia. Gaspar Dovsan, il sindaco Klemen Miklavič, il professor Peter Jambrek, Boris Nemec in rappresentanza del Forum za Gorisko ed altre personalità locali.

Presenti anche il consigliere regionale Diego Bernardis, che presiede la V commissione e, per il Comune di Gorizia, l’assessore all’Università Chiara Gatta. Bonutti, residente da tempo sul Rafut dopo aver ricoperto l'incarico di rappresentante di Lubiana presso la Santa Sede, ha così auspicato che possa riprendere slancio l'obiettivo di un istituto accedemico internazionale in città, in cantiere già dal 2004. Il vicepresidente di Icm, Nicolò Fornasir, ha espresso adesione e sostegno, pur nella consapevolezza della difficoltà riscontrata nel sistema universitario locale fin dall'inizio. Scogli comunque superabili, ha rimarcato.

La prospettiva aperta dalla Capitale europea della cultura 2025, infatti, "potrebbe favorire una convergenza degli atenei già presenti nel territorio nell’obiettivo strategico di rendere l’Università (fino ad ora rimasto emarginato) uno dei cardini del futuro del territorio confinario goriziano" commenta in una nota. In questo senso, l'Istituto ha confermato la sua disponibilità a collaborare soprattutto con il Gect in questo percorso, confermando la propria intenzione di rendere quanto più efficace e fecondo il rapporto tra i due soggetti non solo per GO2025, ma per il ruolo internazionale del Goriziano storico.

Prioritario progetto in questo senso sarà il Distretto Culturale Europeo GO Mosaico che, per iniziativa di Icm, prenderà l’avvio entro il prossimo autunno, in particolare per sostenere l’istituzione dell’Agenzia europea per la Fratellanza, che potrà integrarsi con tale Università europea. "I sostegni avuti di recente al progetto da parte di prestigiosi Istituti italiani di grande rilevanza internazionale ne sono autorevole attestazione" prosegue la nota. Particolare interesse ha suscitato anche la presentazione, a conclusione del simposio, della proposta urbanistica di piazza Transalpina degli architetti sloveni Cerar e Vuga.

Titolari di uno degli studi di progettazione più famosi oltreconfine, i deu hanno illustrato la loro idea per la riqualificazione di piazza della Transalpina, quale nuovo cardine strutturale dei collegamenti logistici tra Carinzia, Regione e Slovenia occidentale e luogo strategico di sviluppo delle due città-unico capoluogo. Proposta che, come ha fatto notare Fornasir, "risulta in evidente contrasto con il progetto risultato vincitore del concorso gestito dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Trieste", e "che ha creato fin dal suo esito notevoli riserve trattandosi di un complesso edilizio da realizzare a costi esorbitanti ed in tempi impossibili".

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