La strage di Peteano, 51 anni dopo: ricordo davanti al luogo dell'attentato

La strage di Peteano, 51 anni dopo: ricordo davanti al luogo dell'attentato

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La strage di Peteano, 51 anni dopo: ricordo davanti al luogo dell'attentato

Di Redazione • Pubblicato il 31 Mag 2023
Copertina per La strage di Peteano, 51 anni dopo: ricordo davanti al luogo dell'attentato

La commemorazione in ricordo dei tre militari rimasti uccisi, la senatrice dem Rojc: «Sovversione violenta dell’ordine sempre inaccettabile».

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Nella mattinata odierna, si è tenuta la commemorazione del 51esimo anniversario dell’attentato dinamitardo di Peteano, località del comune di Sagrado dove, il 31 maggio 1972, hanno perso la vita il Brigadiere Antonio Ferraro e i Carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni. Furono le vittime di una Fiat 500 imbottita di esplosivo, ordita dal gruppo neofascista di Ordine Nuovo. 

Alla celebrazione della ricorrenza hanno preso parte, accolti dal comandante della Legione carabinieri Friuli Venezia Giulia, generale di brigata Francesco Atzeni, e dal comandante provinciale di Gorizia, colonnello Luciano Giuseppe Torchia, le autorità civili, militari e religiose della provincia di Gorizia, che hanno voluto manifestare la propria vicinanza ai parenti dei militari caduti intervenuti alla commemorazione.

Dopo la rievocazione del tragico episodio e la lettura della motivazione della concessione della medaglia d’argento al valor civile alla memoria, sono stati resi gli onori ai caduti con la deposizione di quattro corone d’alloro presso il monumento dedicato ai militari dell’Arma vittime dell’attentato da parte del generale Atzeni, accompagnato dal prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi e dall’ispettore regionale dell’Associazione nazionale carabinieri, generale di corpo d'armata Michele Cristoforo Ladislao.

Presenti anche i sindaci dei Comuni di Sagrado, Marco Vittori; Savogna d’Isonzo, Luca Pisk, e il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Gradisca d’Isonzo, Alessandro Pagotto. La cerimonia si è conclusa con la lettura della “Preghiera del carabiniere” e la benedizione da parte del cappellano militare della Legione carabinieri, don Albino d’Orlando.

“Ricorderemo sempre i tre carabinieri uccisi, vittime innocenti del terrorismo neofascista, e ribadiamo la fiducia in quanto di nobile essi rappresentano e tramandano: la fedeltà ai princìpi della democrazia repubblicana, la dedizione alla difesa dei cittadini e delle istituzioni. La sovversione violenta dell’ordine costituito sarà sempre inaccettabile, qualunque sia il colore della mano armata che colpisce”. Lo hato dichiara in una nota la senatrice Tatjana Rojc (Pd).

“A Peteano è stato compiuto un attentato – aggiunge Rojc - pienamente inserito nella strategia della tensione a livello nazionale in un grumo di depistaggi e coperture che ha inquinato spezzoni dello Stato e rischiato di incrinare la democrazia. La proiezione internazionale, l’intervento di esponenti politici di destra di primissimo piano, la correlazione con le armi di un ‘nasco’ di Gladio, ci ammoniscono a dare il giusto rilievo a questo episodio tragico della nostra storia”.

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