Scontro sul nuovo presidente del Gect di Gorizia, Petiziol non piace al Pd

Scontro sul nuovo presidente del Gect di Gorizia, Petiziol non piace al Pd

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Scontro sul nuovo presidente del Gect di Gorizia, Petiziol non piace al Pd

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 30 Apr 2021
Copertina per Scontro sul nuovo presidente del Gect di Gorizia, Petiziol non piace al Pd

Stanziati 200mila euro per l'ente da parte della Regione. Dem all'attacco: «Chiarisca i suoi rapporti con Orban».

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La nomina di Paolo Petiziol a nuove presidente del Gruppo europeo di coordinamento territoriale (Gect) di Gorizia trova il plauso della Regione, con l’assessore alla cultura Tiziana Gibelli che ha espresso le proprie congratulazioni in una nota: "Paolo Petiziol è una risorsa per la diplomazia culturale del Friuli Venezia Giulia ed è letteralmente l'uomo giusto al posto giusto. Non gli servono i nostri auguri di buon lavoro perché ne farà uno buonissimo, ma accetterà le nostre affettuose congratulazioni. Siamo in marcia”. Oltre a ciò, inoltre, è arrivata anche un’altra novità: la norma per il contributo 2021 al Gect votato all'unanimità dal Consiglio regionale”. L’atto, infatti, “contiene anche l'indicazione di una legge regionale ad hoc per Gorizia Capitale europea della cultura 2025”.

L'emendamento al disegno di legge 130 è arrivata ieri e assegna 200mila euro per il funzionamento dell’ente, quale soggetto attuatore delle attività e degli interventi in funzione della candidatura. Nettamente contrario alla nomina, invece, è il Pd: “La città - commentano il segretario Franco Perazza e il capogruppo Marco Rossi - prende atto che nessuno dei goriziani attualmente presenti nell’assemblea, secondo il sindaco Ziberna, aveva i titoli e le caratteristiche per assumere il ruolo di presidente”. Secondo i dem, la scelta sarebbe stata “evidentemente ispirata” dal primo cittadino, evidenziando come il neopresidente sia originario di Cervignano: “Senza voler alimentare una retorica localistica, la scelta appare quantomeno singolare e non funzionale a coinvolgere maggiormente” i territori.

“Non va a onore del nuovo presidente - aggiungono - la preoccupante vicinanza con il regime di Orban in Ungheria che, leggiamo dal curriculum di Petiziol, lo ha insignito di onorificenze e infine della cittadinanza ungherese nel 2019: lo stesso regime ungherese che nei giorni scorsi ha approvato l’ennesima riforma liberticida, allungando le sue mani sul mondo accademico dopo aver determinato la progressiva chiusura di radio, televisioni e testate contrarie al suo regime. Ma, soprattutto, Ungheria che è sotto l’attenzione della Commissione europea per l’applicazione dei principi dello ‘stato di diritto’. Si tratta di una questione che il nuovo presidente dovrà chiarire per non compromettere dall’inizio il percorso di Gorizia verso la Capitale europea della cultura”.

“Infine – sottolineano Rossi e Perazza - i formali ringraziamenti dei sindaci a presidente e vicepresidente uscenti non possono sanare le evidenti fratture che si stanno cumulando attorno al Gect e che allontanano ulteriormente le amministrazioni locali dal tessuto sociale e associativo in cui lo stesso opera. Ci attendiamo che la nuova presidenza cambi decisamente rotta e avvii quel costruttivo coinvolgimento di consiglieri comunali e realtà associative che, da tempo, manca”. Giudizio nettamente diverso arriva dal consigliere della Lega e presidente della Commissione regionale cultura, Diego Bernardis: “Massima stima e disponibilità, qualora ce ne fosse l’occasione. Si tratta di una scelta validissima e qualificante, per tutto il percorso culturale e progettuale che ci accompagnerà da qui al 2025”.

Dal canto suo, il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavič, conferma la bontà della scelta: "Noi sindaci non abbiamo diritto di voto in assemblea, ma tutti e tre (insieme a Gorizia e Šempeter-Vrtojba, ndr) ne abbiamo appoggiato la candidatura. Il suo curriculum è importante, così come la sua conoscienza cosmopolita. Lo seguo anche come attivista della sua associazione Mitteleuropa, se leggi i suoi testi si nota l'enfasi su questi territori come aree che hanno sofferto con le divisioni. Lui vede queste zone come uniche, che possono crescere insieme. Non vogliamo far resuscitare il passato, ma le sue cose buone ci devono ispirare per il futuro. Lui è la persona giusta, ci crede fortemente in questa visione".

Nella foto, da sinistra a destra: Paolo Petiziol, Klemen Miklavič, Diego Bernardis, Tiziana Gibelli, Marco Rossi e Franco Perazza.

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