LA CERIMONIA
Ronchi, accesa la Fiaccola Alpina della Fraternità al Monumento ai Caduti per la Patria
La commemorazione si è tenuta in via San Lorenzo. Il sindaco Benvenuto, «momento di speranza». Ora il viaggio continua verso Oslavia. Il 4 novembre l’arrivo a Redipuglia.
La Fiaccola Alpina della Fraternità è arrivata anche a Ronchi dei Legionari e ora la sua luce arde sul braciere del Monumento ai Caduti per la Patria di via San Lorenzo a Ronchi dei Legionari. L’iniziativa è stata curata dall’Associazione Nazionale Alpini di Ronchi con il sostegno della sezione provinciale. La Fiaccola – originariamente partita da Timau - è giunta da Monfalcone dove un’analoga cerimonia si è svolta al Monumento di via Rosselli. È stata scortata dalla Protezione Civile cittadina.
«Un segno di speranza» ha commentato il sindaco Mauro Benvenuto che assieme al Capogruppo degli Alpini di Ronchi, Giorgio Grizonich si è recato nell’area monumentale posta difronte alla Chiesa Arcipretale di San Lorenzo. Presenti le autorità civili e militari. È stato il parroco monsignor Ignazio Sudoso ad impartire la benedizione sui presenti. Suggestivi i canti proposti dal coro cittadino Giuseppe Verdi. La consigliera Federica Bon ha sottolineato l’importanza del valore della memoria e dell’impegno comune affinché segni così importanti non vadano persi. La fiaccola parte il primo di novembre dal Tempio Ossario di Timau toccando nel suo percorso verso Gorizia un innumerevole numero di monumenti e cimiteri di guerra.
Solo per citarne alcuni, il monumento alle portatrici carniche di Timau, al cimitero di Gemona la lapide ai caduti austro-ungarici, a Feletto Umberto il cimitero militare britannico, il Tempio Ossario di Udine, il Tempio ai dispersi in Russia di Cargnacco, il Cimitero austo-ungarico di Palmanova, il Cimitero degli Eroi di Aquileia, al cimitero di Grado la lapide ai caduti della Marina, al Monumento ai Caduti di Monfalcone, all’aeroporto di Gorizia la lapide ai caduti dell’Aeronautica per sostare al Monumento centrale al Parco della Rimembranza a Gorizia, per fermarsi, portata di corsa dai Tedofori Alpini, all’Ossario di Oslavia. Il giorno 4 novembre ripartendo dall’Ossario di Oslavia vengono toccati sempre molti monumenti ai caduti della provincia di Gorizia ed in particolare al cimitero centrale di Cormons la tomba del Cap. Zani M.O.V.M., l’Ara Pacis Mundi di Medea, il Monumento ai Carabinieri caduti di Peteano, il cimitero austro-ungarico di Fogliano per arrivare al Sacrario dei centomila di Redipuglia.
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