Il progetto di Adina conquista Mabart a Milano, premio a Fogliano Redipuglia

Il progetto di Adina conquista Mabart a Milano, premio a Fogliano Redipuglia

IL RICONOSCIMENTO

Il progetto di Adina conquista Mabart a Milano, premio a Fogliano Redipuglia

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 27 Mar 2023
Copertina per Il progetto di Adina conquista Mabart a Milano, premio a Fogliano Redipuglia

Premio alla giovane studentessa della scuola media Corridoni, creato un ambiente interattivo legato alle piante.

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Adina Raluca Munea, studentessa della III C della scuola media "Filippo Corridoni" di Fogliano Redipuglia, è stata recentemente nominata ambasciatrice del progetto MABart grazie all’ideazione dell’opera interattiva Plants and humans in connection. Questa storia però comincia prima di quest'anno e, per capire da dove è nata, bisogna raccontare qualcosa di più. Il MABart è un progetto di formazione a cui la scuola aveva aderito già nell’anno scolastico 2021-2022 ed era stato inserito dal ministero dell’Istruzione nel Piano per la scuola digitale.

Nello specifico, si propone come un percorso innovativo di formazione dedicato agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado riguardante metodologie didattiche innovative con l’obiettivo di potenziare le competenze dei ragazzi. A coglierne l’opportunità è stata la professoressa di Arte Tiziana Casarsa, che ha seguito i corsi di formazione organizzati a livello nazionale assieme ad altri docenti. In seguito, l’iniziativa è stata introdotta a scuola con quella che ormai è l’ex III B, la classe che aveva presentato un progetto mirato alla valorizzazione del territorio attraverso un approccio esplorativo dell’arte.

Arrivata in finale con altre sei scuole, la classe si era distinta per l’originalità della sua produzione. A settembre 2022, l’istituto foglianino è stato ricontattato dal ministero per far partecipare sei nuovi studenti alla prosecuzione del programma formativo. I sei candidati hanno vissuto l’esperienza della progettazione di un’opera d’arte alla Triennale di Milano. Dal laboratorio sono "spiccate” le qualità di Raluca, che faceva parte della “spedizione bisiaca” e che è stata poi invitata assieme agli altri a “MABart Treviso”. Lì è stata realizzata nel concreo l’opera progettata a Milano.

Nella trasferta in Veneto, sono stati segnalati alcuni studenti meritevoli da mandare alla Fiera Didacta Italia di Firenze. “Si può dire che dalla prima esperienza di MABart, abbiamo ereditato questo modello educativo che verrà replicato e adottato dalla professoressa Casarsa nella nostra scuola che è la seconda in regione, per quanto riguarda il primo ciclo d’istruzione a far parte di questa rete” ha spiegato la professoressa Chiara Spessot, collaboratrice della dirigente scolastica Alessandra Putortì.

“A Firenze – spiega la giovane Raluca – abbiamo portato l’opera viva ma tutto è cominciato a Milano ,dove si è creato un clima speciale nel conoscere il tema complesso della mostra che era dedicata all’Ignoto. Di tutta questa esperienza ricordo con piacere il senso di responsabilità che ci è stato affidato nelle varie sessioni di lavoro. Sono riuscita a percepire quanto si vive nel mondo del lavoro, cioè mission, obiettivi e tempistiche richieste”. Raluca non era sola. Tutti i giovani che erano con lei hanno partecipato ai laboratori proposti all’Università Bicocca di Milano assieme ai tanti coetanei italiani, hanno socializzato e apprezzato la ricchezza delle mostre e degli eventi proposti.

“A Didacta – spiega ancora la ragazza – abbiamo illustrato il senso dell’opera realizzata. La mia era un’opera interattiva incentrata sulla creazione di uno scambio comunicativo tra uomo e pianta. Attraverso di essa ho voluto introdurre il concetto di ecocentrismo mentre oggi siamo pervasi dall’egocentrismo perché l’uomo non è il centro di tutto ma deve capire che fa parte del sistema”. In che cosa è consistita allora l’opera messa a punto dalla giovane studentessa? Grazie all’aiuto di alcuni tutor, Raluca ha creato un ambiente interattivo costituito da più piante, tra le quali al centro si trovava una rosa.

Richiamava l’attenzione dello spettatore sottolineando la bellezza della natura e facendo apprezzare musica, suoni e colori. “Ho inteso dire che uomo e piante possono comunicare in armonia e pari dignità” così Raluca. “A Firenze siamo stati promotori e divulgatori di una metodologia didattica innovativa e di questo ne siamo piacevolmente orgogliosi” così Casarsa, che ha infine ringraziato i tutor del MABart e tutte le istituzioni locali che hanno appoggiato il progetto a partire dal sindaco Cristina Pisano, il tenente colonnello e direttore del Sacrario militare Massimiliano Fioretti, la Pro Loco nella persona della presidente Marta Lollis e di Elisa Fabbri e la dirigente scolastica Alessandra Putortì.

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