Il «No» del consiglio comunale di Fogliano Redipuglia all'antenna telefonica

Il «No» del consiglio comunale di Fogliano Redipuglia all'antenna telefonica

Dall'assise di ieri

Il «No» del consiglio comunale di Fogliano Redipuglia all'antenna telefonica

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 21 Ott 2021
Copertina per Il «No» del consiglio comunale di Fogliano Redipuglia all'antenna telefonica

Concordi maggioranza e opposizione nel votare un atto di indirizzo. «Il piano regolatore non può niente contro questi progetti a livello nazionale», ha ricordato il vicesindaco Dreossi.

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Il messaggio uscito dal consiglio comunale di Fogliano Redipuglia, riunitosi ieri sera, 20 ottobre, è chiaro. Un no sistematico all’installazione dell’antenna telefonica attualmente in costruzione nel paese di Redipuglia. Anche se con le mani legate da una normativa superiore che comanda su quella locale, l’amministrazione foglianina, in forza dell’unanimità espressa dal Consiglio Comunale, ha votato un atto di indirizzo che impegna il sindaco e la giunta a promuovere il monitoraggio dei livelli di inquinamento elettromagnetico nell’area interessata dall’installazione dell’antenna, predisporre un nuovo piano antenne, intraprendere e promuovere qualsiasi iniziativa volta a tutelare la salute dei cittadini, in particolare dei residenti della località di Redipuglia e trasmettere l’atto alle autorità competenti in materia.

La votazione è stata preceduta da un dibattito considerevole che ha investito maggioranza e opposizione, con la ferma convinzione di tutti che il processo andava fermato da chi di competenza. Un iter sostanzialmente corretto dal punto di vista amministrativo e legale, “ma non dal punto di vista etico”, hanno più volte ribadito i consiglieri.

Dopo tutta la procedura “il comune non poteva opporsi in alcun modo – si legge nell’atto di indirizzo approvato ieri – non essendo supportato dalla normativa vigente, salvo, eventualmente e in ultima istanza, adire a vie legali rischiando di esporre l’Ente a una lunga battaglia burocratica e giuridica dagli esiti scontati e a un impiego importante di risorse economiche”.

“Alcuni comuni del Mandamento si sono ritrovati per concordare un piano delle antenne condiviso assieme – ha precisato il vicesindaco e assessore all’urbanistica Daniele Dreossi – ma va detto che il piano regolatore non può nulla contro una normativa superiore. Il piano antenne, infine, è rimasto intatto in quanto le ultime antenne sono state issate nel 2006 e la tecnologia si avviava verso un aumento dell’utilizzo della fibra e non della trasmissione via etere”.

Ma la tecnologia 5G, che a breve dovrebbe arrivare, sarà ben diversa dal 4G che richiede una presenza meno impattante di antenne sul territorio. Si deve sottolineare anche, infine, che alcuni privati, cui era stata proposta l’installazione dell’antenna nella propria proprietà a Redipuglia, si erano rifiutati di accettare. Un no comune, condiviso dal vicesindaco Dreossi e dal consigliere di minoranza Michele Benfatto, anche alla costruzione dell’antenna sul Carso.

Animi accesi ma concordi sulla linea da adottare, approvata anche da alcuni residenti presenti alla riunione dell’assise. “Dispiace – ha rilevato la consigliere Elisa Oddo – che la curia abbia dato assenso quasi immediato al progetto. È oltretutto preoccupante il rapporto che la curia non ha con il territorio. Manca un filtro tra curia e territorio, che dovrebbe essere la parrocchia. L’amministrazione parrocchiale o diocesana dovrebbe rispondere di questa decisione, considerando che il terreno si trova a pochi passi da edifici di comunità, dall’asilo nido alla chiesa, all’asilo e all’oratorio”.

Dispiaciuto per la situazione il sindaco Pisano con il comune che, nonostante vari tentativi, non è riuscito a porre un freno alla decisione parrocchiale. “Non abbiamo mandato sollecitazioni perché abbiamo scoperto dopo che la parrocchia aveva già deciso e firmato”, ha ricordato il primo cittadino.

Anche la minoranza si è detta contraria al progetto e a chiosare è stato il giovane Manuel Bianchet: “la curia deve rispondere eticamente e pubblicamente per questa decisione”.  

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