Meno microplastiche nel fiume Isonzo ma manca il dialogo tra Italia e Slovenia

Meno microplastiche nel fiume Isonzo ma manca il dialogo tra Italia e Slovenia

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Meno microplastiche nel fiume Isonzo ma manca il dialogo tra Italia e Slovenia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 21 Lug 2021
Copertina per Meno microplastiche nel fiume Isonzo ma manca il dialogo tra Italia e Slovenia

Migliora la situazione delle acque tra Italia e Slovenia. Analisi tra Bovec e Sagrado, la denuncia dei rifiuti abbandonati.

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C'è anche l'Isonzo nell'analisi delle microplastiche e rifiuti abbandonati nei fiumi d'Italia. A denunciare lo stato di salute dei corsi è Legambiente, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque, per il recupero della balneabilità nei grandi corsi d’acqua e per tutelare la salubrità dei fiumi. Sono stati quindi pubblicati i risultati del secondo monitoraggio a livello nazionale delle microplastiche nei fiumi - in collaborazione con Enea - nell’ambito del progetto "Zero plastica in mare" realizzato in collaborazione con Bnl, e dei rifiuti lungo le sponde, quest'ultimo alla sua prima edizione.

Ques'ultima analisi è alla sua prima edizione. I monitoraggi sono stati così effettuati rispettivamente su quattro e sette fiumi, per un totale di undici corsi d’acqua. Osservati speciali per la presenza di microplastiche sono stati il Volturno, in Campania; il Tevere nel tratto del Lazio; il Lambro in Lombardia e l’Isonzo-Soča in Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Il corso transfrontaliero è peraltro l'unico caso in cui è possibile un confronto con anni precedenti, perché era stato analizzato per la presenza di microplastiche nel 2019 sempre da Legambiente ed Enea. Risulta così una concentrazione media minore rispetto al 2020.

Il suo valore, infatti, è passato da 0,11 a 0,02 particelle/m3. Sono stati ripetute le stazioni di Bovec e Doblar in Slovenia, a Gorizia e due ponti a Sagrado nel tratto italiano. Allo stesso modo nei singoli transetti, anche se numericamente inferiore, si osserva un andamento della densità simile, con un aumento passando dal secondo, al terzo e quarto transetto e poi una diminuzione nel quinto. Per quanto riguarda forme e polimeri dei frammenti, risulta che le forme più presenti sono frammenti 38%, pellet 25% e polistirolo, film e filamenti 13%. Per quanto riguarda i polimeri, quelli più presenti sono polietilene 33% e polipropilene 11%.

Anche se le concentrazioni sono le più basse rispetto agli altri fiumi, e minori rispetto a quelle dell’altro anno, Legambiente sottolinea che è necessario mantenere alta l’attenzione. In particolare, l'associazione ha da tempo gli occhi puntati sul fiume internazionale, dove non solo manca una fattiva collaborazione tra le autorità rivierasche, "ma soprattutto una gestione congiunta del fiume ai sensi della Direttiva Acque. Per altro non solo si continuano a verificare abbandoni di rifiuti ma viene denunciata la permanenza di immondizie ben note alle autorità", denunciano dal sodalizio.

Il riferimento è soprattutto a Gorizia nel parco dell’Isonzo della Campagnuzza (un centinaio di pneumatici) o quelli a nord di Montesanto (rifiuti ingombranti gettati dalla scarpata). Sul fronte dei rapporti internazionali, l'assessore all'ambiente di Gorizia, Francesco Del Sordi, evidenzia che "non esiste un coordinamento concreto e codificato per quanto riguarda l'inquinamento e lo abbiamo sempre detto. Nei casi successi, siamo intervenuti dopo aver ricevuto la notizia dalla cronaca slovena" come nel caso dello sversamento di olio combustibile nel novembre dell'anno scorso. Gli unici strumenti sono a livello ministerale, per casi di grossa portata.

"C'è invece un tavolo di lavoro per le alluvioni e la parte idraulica" puntualizza l'esponente della giunta, riguardando quindi anche la gestione delle dighe. Il tema non è nuovo e rappresenta da tempo un terreno di aspro confronto tra le parti: "Serviranno decenni per arrivare a un risultato e non lo dico a caso. Dal punto di vista amministrativo, siamo distanti anni luce. Anche in Slovenia c'è una grossa burocrazia e anche Nova Gorica è distante da Lubiana, nel mezzo non c'è nulla". Per quanto riguarda il report, il campionamento delle microplastiche nei fiumi è avvenuto da stazioni fisse (ponti) e utilizzando una “manta”.

Si tratta di una speciale rete che permette di filtrare grandi volumi d’acqua (misurati attraverso un flussimetro), trattenendo il materiale solido, che si accumula nel bicchiere finale dal quale viene poi recuperato. Le analisi sono svolte dall’Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Durante il campionamento, la rete viene calata in acqua da ponti sui fiumi e lasciata filtrare lo strato superficiale per un tempo stabilito. Il campione raccolto viene conservato e consegnato ad Enea. Il numero di particelle rinvenuto viene rapportato al volume d’acqua che è stata filtrata e misurata dal flussimetro.

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