Tanti auguri, Iano!

Tanti auguri, Iano!

La lettera

Tanti auguri, Iano!

Di Alberto Sabatini • Pubblicato il 29 Giu 2022
Copertina per Tanti auguri, Iano!

Ci scrive Alberto Sabatini, organista della Pontificia Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova, ricordando lo storico organista di Grado a 101 anni dalla nascita.

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Oggi la Basilica Patriarcale di Sant’Eufemia a Grado ha un motivo in più di orgoglio, perché ricorda, a 101 anni di distanza, la nascita terrena del maestro Traiano Grigolon, uomo dalla personalità proteiforme, per più di 40 anni organista di talento singolare.
Conosciuto da tutti come “Iano”, aveva iniziato da giovane a suonare il pianoforte con ottimo profitto e ammirevole tecnica (di lui si ricordano pure le partecipazioni in orchestrine come fisarmonicista a varie serate danzanti o particolari veglioni nella Grado novecentesca, la stimata “Isola del Sole”); in un secondo momento, pur mantenendo una certa predilezione per il pianoforte, preferì passare allo studio dell’organo.
Iano aprì in gioventù un laboratorio di sartoria proprio di fronte alla chiesa di Grado; alla morte del fratello Nicolò (soprannominato “Leto nònsolo”, cioè “sacrista” della Basilica di Sant’Eufemia) subentrò a questi, divenendo sacrestano e svolgendo contemporaneamente, con grande serietà ed appropriatezza, l’ufficio di organista titolare dall’anno della scomparsa del compositore ed organista gradese Felice Olivotto (1898-1976).

La proficua collaborazione sinergica con Mons. Silvano Fain (1921-1998), Arciprete di Grado per 41 anni, ha consentito a Iano di rivalutare l’immenso patrimonio patriarchino, il secolare stile melodico-musicale, tipico del Patriarcato d’Aquileia (che presenta caratteri particolari riprendendo melodie gregoriane e la parafonia tipica delle più antiche forme di canto liturgico, ovvero la presenza di seconde o terze voci che seguono ad intervalli regolari la melodia principali, spesso a terze); durante l’attività musicale di Iano furono ripresi in mano e portati alla conoscenza popolare anche un buon numero di mottetti ottocenteschi e novecenteschi, nonché intere Messe cantate della tradizione boema, triestina, istriana e dalmatina.

Questo organista poliedrico, a tratti caratterizzato da una genialità tutta forogiuliense, ebbe anche il merito (esercitando l’arte musicale con grande equilibrio sul filo di lana del rigido protocollo che la Chiesa preconciliare postulava) di portare alla luce - in particolare durante il canto dei Vespri - anche le cosiddette “carachelle” del maestro Gugliemo Czubert (1830-1914), originariamente concepite per banda, ma probabilmente trascritte all’inizio del XX secolo per l’antico organo di Gaetano Callido che, in quel torno di tempo, troneggiava sull’immensa navata della Basilica dalla cantoria in controfacciata.
Lo stile musicale di Iano, inconfondibile, gioviale, sempre assertivo ed al contempo fermamente liturgico, ha suscitato in molte persone la passione per la musica (tra le quali anche di chi scrive, divenuto poi organista di professione). Spesso, anche dopo la benedizione finale di ogni celebrazione liturgica, molti fedeli si fermavano a chiedere al Maestro: cos’era quel brano? Altri si fermavano semplicemente per ammirare la capacità di questa illuminata persona di “fare musica” e di volare così disinvoltamente tra i tasti delle tastiere e i pedali della pedaliera. Altri ancora si intrattenevano per fargli i complimenti con il cuore in mano e le lacrime agli occhi!
Per la dedizione e per le energie profuse al fine di mantenere viva la tradizione liturgico-musicale della Basilica di Grado, alcuni anni fa l’Arciprete aveva consegnato a Iano la «Ciave de San Piero», un premio che annualmente la parrocchia assegna alle persone meritevoli.

La scomparsa di Traiano Grigolon, avvenuta il 2 marzo 2004, ha segnato una grave perdita per una parte della cultura e della devozione di Grado.
Oggi però, con impegno e costanza, la tradizione musicale della Basilica viene portata avanti dal maestro Annello Boemo (marito di una delle tre figlie di Traiano, e direttore del complesso corale-orchestrale Santa Cecilia da almeno 40 anni) e dal maestro Ivan Bianchi, organista ufficiale della Basilica di Sant’Eufemia.

Alberto Sabatini

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