LE REAZIONI POLITICHE
Lega e 'Fasan Sindaco' rilanciano sul Protocollo appalti, «impegnarsi sui fabbisogni di manodopera e responsabilità sociale d’impresa»
Le due forze apprezzano l’impegno di Azienda e sigle sindacali ma restano critiche e in guardia sulla «frammentazione eccessiva del lavoro». L’impatto del damping socio contrattuale.
La firma del nuovo Protocollo sugli appalti che ha permesso - in collaborazione con Guardia di Finanza e Ministero dell’Interno - a Fincantieri e Sindacati di approfondire i temi della legalità e dell’occupazione prevedendo un rafforzamento delle misure di verifica sulla filiera industriale e produttiva cercando di superare il pesante divario tra domanda e offerta di lavoro, genera le prime reazioni del mondo politico locale. Ad intervenire per primi, tramite una nota congiunta sono la Lega e la lista civica "Cisint per Monfalcone - Fasan Sindaco".
«Ogni impegno di modifica dell’organizzazione produttiva con la riduzione degli appalti va visto positivamente – dichiarano le due forze politiche del centrodestra cittadino - si tratta della questione centrale della mozione promossa dall’onorevole Anna Maria Cisint, poi approvata dal Consiglio comunale, assieme a una diversa gestione dei fabbisogni di manodopera e alla responsabilità sociale d’impresa che da tempo sono al centro delle richieste dell’amministrazione comunale».
Per la Lega e la civica è «il sistema dei subappalti con l’utilizzo diffuso di manodopera extracomunitaria che determina una frammentazione eccessiva del lavoro che è causa di criticità occupazionali, sociali e di sicurezza». È appunto in questo contesto che secondo le forze di maggioranza «possono insinuarsi fenomeni di dumping sociale e contrattuale e situazioni quantomeno poco chiare che coinvolgono le maestranze fuori dallo stabilimento».
«Su questo tema – rimarca ancora la nota - il Comune ha anche formulato a Fincantieri precise proposte attraverso forme partecipate per il controllo sull’organizzazione del sistema produttivo, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e il rispetto degli obblighi contrattuali. Il cantiere di Monfalcone costituisce lo stabilimento di punta di Fincantieri le cui scelte hanno ricadute profonde sul territorio di carattere sociale, abitativo, scolastico, assistenziale e sanitario con oneri rilevanti per il welfare e il bilancio comunale».
Non mancano poi i riferimenti alla necessità di uno sviluppo economico e sociale «accompagnato da processi di compatibilità rispetto agli impatti sulla città».
Secondo quanto riferiscono in chiusura il Carroccio e la forza civica, l’amministrazione è quindi pronta «a sottoscrivere un protocollo legato alle specifiche e peculiari realtà del territorio, nel quale affrontare anche gli altri nodi rilevanti, come quello della gestione dei fabbisogni di manodopera e della responsabilità sociale d’impresa, in coerenza con la Policy aziendale approvata da Fincantieri il 30 settembre 2024, documento nel quale si impegnava a rispettare i diritti delle comunità locali e a ridurre l’impatto sociale e ambientale delle attività sviluppate nei propri siti produttivi».
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