IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO
Grado, inaugurata la mostra di presepi al Palacongressi. Coinvolte 250 famiglie
La rassegna è un appuntamento comunitario inserito negli eventi natalizi. Natività esposte anche nel centro storico e nelle frazioni dell'isola.
Quando imperversa scirocco e il mare ruggisce le onde trascinano a riva grossi tronchi, tesori sommersi e conchiglie che finiscono per essere calpestate. A salvarle dal triste destino è Eddi Camuffo, che da anni le raccoglie dalla battigia per realizzare preziosi presepi. È stato inaugurato nel pomeriggio del 6 dicembre al Palacongressi di Grado la Mostra di Presepi che l’Isola d’Oro ogni anno allestisce in Città Giardino e nel centro storico, oltre che nelle frazioni vicine. «Quest’anno la rassegna coinvolge più di 250 famiglie – spiega il dipendente comunale Cristiano Sgubin - che con le proprie realizzazioni artistiche contribuiscono a rendere Grado e le frazioni di Boscat e Fossalon un’isola immersa nella Natività dei Presepi». Se nel “Natale in casa Cupiello” Eduardo mostra l’autenticità della fede nell’atto di realizzare il presepe, con il suo “Presepe di conchiglie” Camuffo racconta la vita dei pescatori attraverso le bellezze portate dalla risacca: «Ho fatto un calcolo, l’altro giorno – ammette – credo di aver impiegato un anno e mezzo per realizzarlo. Sul San Giuseppe – che definisce affettuosamente “Bepi” – ho incollato millecento conchiglie, in tutto sono oltre ventimila». Migliaia di gusci portati a riva e nel tempo recuperati da Eddi con pazienza certosina, fino ad assemblare una Natività che coniuga fede e passione nel linguaggio dell’arte. «Ci sono voluti diversi mesi – riporta - per raccoglierle e suddividerle in colore e forma.
A parte quelle rosse e blu tinte con gli acrilici, il resto sono del colore originale». Dal passaggio in forno a quello nella pentola di rame fino alla mano di vernice protettiva, sono tante le fasi che precedono l’allestimento del presepe su figure sagomate, ottenuto maneggiando le concrezioni con le pinzette. «Prima le ho verniciate – precisa - poi le ho incollate. Sul Gesù Bambino no, preferisco usare la statuetta, ma il lettino è una capasanta e la testata ha quelle che a Grado chiamiamo “narìdole”». Oltre 130 le Natività presenti al Palacongressi, provenienti da Grado ma anche dalla vicina Aquileia, Trieste, Gorizia, Sutrio, e persino dall’austriaca Klagenfurt, da Feldkirchen, Pirano e Portorose. In mostra anche le opere pittoriche di Francesca Boemo realizzate su remi e scalmi di un’imbarcazione, la stessa artista che lo scorso anno realizzò insieme al padre Lorenzo il celebre presepe esposto in Vaticano: «Quest’anno – rivela mostrando le opere in acrilico e foglia d’oro- verrà esposto a Gorizia il 20 dicembre». A ricordarlo è lo stesso angelo battezzato da Francesca “Petrus”, il quale annuncia dal Porto Mandracchio che il Presepe esposto per Papa Francesco verrà ospitato a Gorizia. Poco più in là compare una Natività che s’innalza sulla gradinata, il prossimo anno proposto su struttura lignea. «Per calli e vie del centro storico – prosegue Sgubin - e nelle frazioni vicine abbiamo più di 50 Natività, indicate attraverso una mappa che consentirà d’individuarli facilmente».
Dai lavori all’uncinetto di Claudia Dudine all’opera murale de “L’Evento” di Graziella Ranieri in materiale metallico, fino al panorama con i delicati ingranaggi ideati da Bruno Stocco, e alle creazioni preparate dai bambini delle classi quarte della scuola elementare “Dante Alighieri” sotto la guida degli insegnanti. «I bambini della sezione “A” e “B” – sottolinea il maestro Albano Corbatto – hanno realizzato il presepe per onorare la nascita di Gesù, utilizzando materiali naturali come le canne di palude o il cartone dei pastori», quella stessa sostanza semplice della quale si compone il corpo di Cristo. Tessuti donati dai genitori dei bambini uniti a materiali di riciclo come le reti della frutta riutilizzate in maniera creativa. Fra i pastori in movimento non poteva mancare il “Nadal” di Biagio Marin, estrapolato dalla raccolta “Fiuri de tapo” e letto dalla voce appassionata di Maria “dei Stiata” Marchesan. «Lo scorso anno eravamo a Roma per presentare la Natività in Vaticano – prende la parola il primo cittadino Giuseppe Corbatto – mentre quest’anno l’opera sarà a Gorizia per la conclusione del Go! 2025. I presepi sono frutto delle creatività, della dedizione e della passione di artisti e artigiani locali, che interpretano con maestria il messaggio universale del Natale. Grado, con il suo fascino unico e la storia millenaria, offre una cornice ideale per questa manifestazione, che arricchisce le festività rafforzando il legame fra tradizione e contemporaneità».
A intervenire è stato anche il consigliere regionale Diego Moretti, il quale ha ribadito la centralità acquistata dall’Isola d’Oro con l’esperienza in San Pietro: «Di Grado – rimarca – s’è parlato in tutto il mondo. Il mistero della Natività reso in così tante forme e rappresentazioni non può che renderci orgogliosi di questa comunità». Una serata che ha coronato la già importante inaugurazione del Museo del Tesoro svoltasi al mattino, dopo un percorso durato 25 anni. In considerazione degli oltre 19mila visitatori della scorsa edizione, quest’anno l’apertura sarà posticipata al primo febbraio. Grande attesa si prospetta poi per il 23 dicembre, il 29 dicembre e il 6 gennaio, quando nel centro storico si potranno gustare le natività con l’accompagnamento degli zampognari. «Da anni Grado si trasforma in uno dei centri regionali più importanti per il presepe – riflette don Paolo Nutarelli – che racchiude un duplice significato: da un lato raffigura l’Incarnazione di Dio, dall’altro costituisce una testimonianza artistica. Per l’isola il riferimento è il casone – chiosa – attraverso il quale Dio entra nella Storia. Che non è idilliaca, ma è quella di poveri uomini e donne, perché Dio esiste dove risiede l’umanità». Villaggi, grotte, diorami e vele che esprimono nella stessa lingua il mistero che si incarna e a ogni Natale scende nei nostri cuori. (Foto, Rossana D'Ambrosio)
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