L'ex bomber di Medea festeggia l'Italia, Denis Godeas rivive le emozioni di Wembley

L'ex bomber di Medea festeggia l'Italia, Denis Godeas rivive le emozioni di Wembley

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L'ex bomber di Medea festeggia l'Italia, Denis Godeas rivive le emozioni di Wembley

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 12 Lug 2021
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L'ex attaccante di Serie A plaude il successo della Nazionale e analizza la partita: «Si vede che c’è uno spirito di squadra».

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Anche se giochi nei più blasonati palcoscenici d’Italia e d’Europa, le emozioni davanti a una partita non vengono meno. Lo sa bene Denis Godeas, conosciuto anche come “l’Ariete di Medea”, ex bomber che tra qualche giorno soffierà su 46 candeline. Ieri è stata quindi una festa in anticipo, insieme a milioni di italiani e non solo che hanno sostenuto la Nazionale nella vittoria in finale contro l’Inghilterra. “Si vede che c’è uno spirito - commenta l’attaccante che ha segnato in tutte le categorie del calcio nostrano - ed era proprio una squadra quello che mancava nel periodo di Ventura”. Oggi, quello spareggio per i Mondiali è un lontano ricordo.

“Obiettivamente non era la squadra più forte - ammette - e il primo tempo è stato gestito male, ma fa parte del calcio. Ci stava che non fossero sereni, ma alla fine è stata l’Italia a fare la partita, anche senza fase offensiva”. Proprio sul reparto avanzato, Godeas da intenditore non si aspettava cose diverse da quelle viste a Wembley: “Il livello è quello, sono calciatori con qualcosa di meno rispetto ai pari grado delle altre squadre top. Harry Kane e altre punte hanno qualcosa in più. Però sopperiamo con altri giocatori in altri ruoli, basiamo tutto sull’attrazione medio-bassa, con centrocampo e difesa forti”. Nessun nome, invece, tra le rivelazioni.

“Si conoscevano già quali fossero i giocatori forti, a volte è uscita qualche individualità ma nulla di più. Locatelli è un buon giocatore, ma Verrati giocherà assolutamente titolare: in Italia basta fare due partite per essere esaltati, in quelle zone del campo abbiamo tanti buoni uomini”. Qualità che sono emerse anche nel palleggio, arrivando fino alla trequarti avversaria per poi però non trovare un centroavanti che la metta dentro. Sempre a centrocampo, gli applausi sono per Jorginho, ma l’ex asso non lo candida al Pallone d’oro: “Non esiste, è vero che è uno dei migliori nel suo ruolo ma ci sono almeno una ventina di nomi più forti di lui. I top hanno un livello diverso”.

Infine, c’è il grande assente da questo torneo, ossia Nicolò Zaniolo, su cui molti scommettevano prima del secondo, grave infortunio che lo ha bloccato. Dei giovani, invece, ha brillato Federico Chiesa, ma secondo Godeas i due sono su due piani diversi: “Zaniolo è il più grande giocatore talentuoso che abbiamo, però il problema è che non si sa ancora come ritornerà. La questione non è tanto rientrare, che servono sei mesi di lavoro, ma il sapere come. Stesso discorso per Spinazzola. Sono stop talmente gravi che non è scontato che saranno al 100%. Bisogna aspettare cosa dirà il campo, lì vedremo se riuscirà a tornare in forma come prima”.

Foto Comune di Medea/Facebook

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