«Dopo il no al Gay Pride, Gorizia non merita di essere Capitale europea della cultura»

«Dopo il no al Gay Pride, Gorizia non merita di essere Capitale europea della cultura»

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«Dopo il no al Gay Pride, Gorizia non merita di essere Capitale europea della cultura»

Di Marco Barone • Pubblicato il 15 Mag 2021
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Ci scrive il blogger Marco Barone con una riflessione sul prossimo Gay Pride, in programma tra Gorizia e Nova Gorica a settembre.

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Diciamolo chiaramente. Con o senza patrocinio, o che la politica istituzionale goriziana sia a favore o contraria, il primo Gay Pride transfrontaliero tra Gorizia e Nova Gorica si farà. In Friuli Venezia Giulia si assiste sempre allo stesso teatrino deprimente quando si deve ottenere il patrocinio da parte di alcune amministrazioni comunali guidate dalle destre. Rispondono sempre allo stessa maniera. Con un nastro rotto, registrato, fuori dal tempo e dalla storia. Accadde a Trieste, nel 2019, sarebbe accaduto ad Udine con l'attuale sindaco ed accade a Gorizia.

Coerenti con la loro visione della società. Antistorica. Ma la cosa che dovrebbe veramente imbarazzare la città di Gorizia è che si sta vantando in ogni salsa di aver ottenuto insieme a Nova Gorica il titolo capitale europea della cultura 2025, e nello stesso tempo dice no a livello istituzionale ad uno dei capisaldi europei, il Gay Pride. Basta ricordare che nel 2016 la Commissione europea sfilò ad Amsterdam per la prima volta ad un Gay Pride, oppure che il Parlamento europeo nel 2021 ha dichiarato l'intera Unione europea come zona di libertà per le persone LGBTQI.

Il voto ha visto favorevoli 492 eurodeputati, 141 contrari e 46 astenuti. Insomma forse è il caso che dalle parti dell'Europa focalizzino la loro attenzione su quanto accade a Gorizia. Perchè una città che dice no al Gay Pride, poi con motivazioni allucinanti, non merita sicuramente di condividere il titolo capitale europea della cultura con Nova Gorica. Il Gay Pride è un momento tanto di festa, tanto di solidarietà, tanto di denuncia sociale di quelle discriminazioni che la comunità LGBTQI continua a subire anche nella nostra regione. Non si può fare finta di nulla e accettare come se niente fosse un simile no soprattutto quando si vanta Gorizia di essere città europea e di condividere il titolo capitale europea della cultura. Ma stiamo scherzando?

Marco Barone

Nella foto: un momento del Gay Pride a Dublino, 2015 (infomatique/Wikicommons)

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