Dalle lezioni di architettura all'avventura del catering assieme, Gaia e Jessica lanciano 'Atelier dei sapori'

Dalle lezioni di architettura all'avventura del catering assieme, Gaia e Jessica lanciano 'Atelier dei sapori'

La storia

Dalle lezioni di architettura all'avventura del catering assieme, Gaia e Jessica lanciano 'Atelier dei sapori'

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 17 Set 2025
Copertina per Dalle lezioni di architettura all'avventura del catering assieme, Gaia e Jessica lanciano 'Atelier dei sapori'

Entrambe 25enni, dopo alcune esperienze nella ristorazione hanno deciso di mettersi in proprio. «Così c'è più rapporto coi clienti».

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Hanno entrambe 25 anni: classe 2000, dunque, hanno deciso, dopo lacune esperienze in comune nel campo della ristorazione, di andare in proprio. E, nel 2025, con difficoltà costanti e un futuro non sempre certo di fronte a loro, si sono rimboccate le maniche creando Atelier dei Sapori, un laboratorio artigianale di catering con sede a Villa Vicentina.

Sono Gaia Borrelli, di Turriaco, e Jessica Pohlen, di Villa Vicentina. Alle spalle, come detto, alcune esperienze in realtà gastronomiche locali e, va detto, anche una parte di liceo assieme. Entrambe hanno frequentato l’artistico Max Fabiani di Gorizia nell’indirizzo di architettura. Con una storia divertente da raccontare, dal momento che Jessica si inserisce nella classe di Gaia al terzo anno «e non conoscevo nessuno e mi avevano scambiato per snob». Ma poi, come nelle migliori storie, ne nasce una grande amicizia.

La qualità e la determinazione le hanno portate, negli ultimi mesi, ad avviare la loro attività tanto apprezzata da non avere un attimo di tempo libero: il lavoro, insomma, non manca così come la qualità.

La sede, ovvero il laboratorio fisico di Villa Vicentina, è aperta da meno di un mese mentre l’attività in sé è stata avviata ad aprile. L’attività si occupa principalmente di matrimoni e, se Gaia e Jessica sono fisicamente le cuoche, incontrano anche gli sposi e organizzano gli allestimenti. Sono, invece, altri tre ragazzi a sistemare il resto della festa.

Tanta è la burocrazia «e non c’è quasi alcuna agevolazione e si è da soli. Anche rapportarsi con un commercialista per la prima volta spaventa», raccontano le ragazze. «C’è tanto ancora da capire da quel lato lì ma per il resto ci troviamo molto bene».

Alla domanda sul futuro, per un’eventuale spostamento verso un’attività ristorativa fissa e non più nel catering, rispondono di no: «Così abbiamo un rapporto diretto e costante con il cliente e ci piace». Lo studio, però, non le portava ad aver preso in considerazione un futuro nel campo ristorativo. Alla fine lo studio in architettura è servito: «I piatti – concludono – oltre che essere chiaramente buoni devono essere anche belli e qui la conoscenza ci aiuta molto».  

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