La Casa Albergo di Monfalcone diventa embrione della Casa della Comunità

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La Casa Albergo di Monfalcone diventa embrione della Casa della Comunità

Di Redazione • Pubblicato il 31 Gen 2023
Copertina per La Casa Albergo di Monfalcone diventa embrione della Casa della Comunità

Sopralluogo ieri mattina negli spazi dopo il potenziamento di prestazioni avviato, a partire dal nuovo ruolo della farmacia comunale e dell'ambulatorio aperto di recente.

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Realizzare nell'ambito della residenza per anziani di via crociera una "Casa della Comunità”, una struttura rivolta a tutti gli utenti in grado di ospitare una serie di diversi servizi socio sanitari o multidisciplinare che possono integrare la risposta ai bisogni sanitari dei monfalconesi. L'obiettivo è stato annunciato ieri dal sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, che ha svolto un sopralluogo nella casa albergo proprio per l'apertura dei relativi servizi e fa seguito all'ottimo risultato derivato dal potenziamento di prestazioni già avviato, a partire dal nuovo ruolo della farmacia comunale e dell'ambulatorio aperto di recente. 

"Il comune - ha sottolineato il sindaco - ha una competenza generale in materia di promozione della salute dei propri cittadini la cui gestione vede coinvolti i diversi soggetti istituzionali, in primis l'Azienda Sanitaria, e proprio attraverso la collaborazione con Asugi hanno avuto un particolare sviluppo i presidi del territorio, che si integrano con la riorganizzazione dell'ospedale nella logica della riforma sanitaria della giunta Fedriga che ha risanato la condizione di abbandono del passato. Sono stati a questo fine adeguati gli spazi dove hanno trovato collocazione la farmacia comunale, l’ambulatorio per il medico di medicina generale e il servizio di infermieristica di comunità”.

"Partendo da queste basi - ha sostenuto il sindaco - vogliamo fare un ulteriore salto di qualità con l'attivazione della "Casa della Comunità” per dare una risposta completa ai nostri concittadini, che all’interno di una singola struttura potranno trovare ambulatori che hanno una valenza primaria", così Cisint.

"Puntiamo a un servizio di eccellenza a disposizione delle persone, soprattutto all’interno del difficile contesto sanitario in cui ci muoviamo”, ha ribadito a sua volta la dottoressa Antonella Valletta, Responsabile della Casa di Riposo, mentre il direttore del Distretto Basso Isontino di ASUGI, Carlo De Vuono, ha sottolineato come in questa direzione va anche il servizio di infermieristica di Comunità - con le infermiere Emanuela Maran e Elisa Boscarol - attivo nella struttura e riavviato proprio questa mattina.

Questo permette al professionista "di mantenere il più stretto contatto con il cittadino della propria zona di competenza e di rappresentare la figura professionale di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica generale in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità. Un ottimo inizio per l’avvio della multi professionalità, grandissimo esempio di integrazione tra Comune e Azienda Sanitaria che sta nell'essenza della nuova riforma sanitaria del Presidente Fedriga. La connessione tra l’Amministrazione Pubblica, gli infermieri e il medico di medicina generale è fondamentale”.

Si tratta di un servizio che permette “l’affiancamento dei pazienti da parte di persone che imparano a conoscere e di cui si fidano, il che invoglia a rivolgersi a loro con maggior frequenza, quindi a restare più monitorati e, di conseguenza, porta la medicina al livello della prevenzione anziché della cura” - ha osservato Cisint - in un contesto in cui il Comune si configura come punto di riferimento per l’individuazione dei bisogni del cittadino e diventa punto cardine dell’azione sanitaria sul territorio. L’Area individuata è di facile accesso per tutti, grazie anche alla pedana d’entrata e all’ampio parcheggio. La struttura rappresenta quella Cittadella della Salute che volevamo avesse sede rispetto al territorio, proprio al ridosso del centro”.

Dopo i primi giorni di "verifica, l'ambulatorio di medicina generale sta operando molto bene. Siamo in linea con il lavoro di un normale medico di base con il vantaggio del doppio orario di accesso”, dalle parole del dottor Antonio Perulli, di turno ieri mattina, “abbiamo un comprensorio di pazienti che si aggira sulle 1600 utenze e il vantaggio di lavorare ad accesso diretto, quindi senza il bisogno di prendere appuntamento ma con gli arrivi dei pazienti contingentati, il che permette ad ognuno di scegliere l’orario in base alle proprie esigenze quotidiane”. 

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